Apocalisse nel porto di Forio d’Ischia. trovato centinaia di pesci e ratti morti a Riva scenziati di tutto il mondo stanno studiando cause della morte.Una puntuale opinione del dott. Augusto Coppola-esperto in agraria

Apocalisse nel porto di Forio d’Ischia: pesci e ratti morti trovati in riva.
Un risveglio da incubo è stato quello di ieri 10 settembre2019 per Noi foriani e Turisti.Una mole non ben definita di pesci e ratti morti in bella vista sul litorale del Torrione. Commenti e sgomenti su tutti i network.Foto agghiaccianti che preannunciano l’ Apocalisse contemplandone panico e angoscia tra l’intera popolazione foriana e insulare.Un danno di immagine.Economico. Salubre. Ancora una volta nessun politico responsabile e operatori del settore Sanitario locale pagherà? Non ci stiamo a questo ulteriore beffa-danno che ha visto le amministrazioni precedenti al governo Del Deo, attualmente al secondo mandato completamente assente e irresponsabile nel non voler risolvere il problema fognature. Problema che Noi in parte durante la campagna elettorale con Domenico Savio del 2006 del partito Marxista-Leninista italiano avevamo affrontato e denunciato a più non posso. Si consiglio’ un provvedimento anche se tambone… di creare nel Piazzale Colombo una struttura efficiente( Vasca) che facesse confluire le acque reflue che partono da zona Monterene -insistendo nel Canalone di Cava delle Pezze . Con Savio che si era avvalso di un Equipe di tecnici, avevamo pronto anche la risposta alla loro negligenza e inettutudine che sarebbe scivolata sul” non abbiamo soldi”. Ritornello ormai retorico sull’isola e se vogliamo in tutta la penisola italiana. Per invogliare e invitare l’allora amministrazione fraudolente e per cui fu necessario la Nostra discesa in campo tentando un apporto sostanziale per il bene del paese forio.La risposta del PCMI fu di ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti senza se e senza ma…E muta L’amministrazione dell’anno del Signore al “Nunzio Stà”. Il fetore nauseabondo che perpetua da anni all’ingresso di Forio, accompagnando Noi paesani e turisti allo sbarco aliscafi sarebbe stato il danno minimo alla luce dell’Apocalissa di martedì 10 settembre 2019. Si sapeva e si sa che i tombini intasati, per le forti piogge che puntuali a metà agosto irrompono nel nostro profondo Sud avrebbero scatenato l’inferno con la fuoriuscita di liquami non desiderati.Spettacolo gratis e tragicomico a cui si assiste da anni anche seduti ai ristoranti della Gosche rive , terra dei turchi a cui per “Elezione” dedichiamo il memorial a cui siamo obbligati di indire . E a non nascondere la polvere mortale sotto il tappetto. Costi quel che costi a livello propagandistico per la nostra immmagine turistica:” distruggere per Creare”( Mao). Il dott.Augusto Coppola un attento e feroce osservatore- commentatore foriano ha fatto una attenta analisi sulla immaginifica ” Epopea” dei pesci e ratti morti degna di narrazioni con i suoi rimandi storici.Dalla narrazione del Copppola:”PESCI E RATTI MORTI NEL PORTO DI FORIO
Cppola:””Sulle cause di questo evento, io non ho dubbi e vi spiegherò il perché. Basta mettere in fila più elementi concordanti e un minimo di conoscenza dei prodotti chimici, utilizzati per i trattamenti di Disinfestazione (blatte) e Derattizzazione (topi e ratti), ed il quadro è chiarissimo.
Eliminiamo a priori le ipotesi che la moria di pesci sia stata causata da anossia, sia perché un rimescolamento di acque profonde, povere di ossigeno, per la bassa profondità dei fondali del porto, è praticamente impossibile, sia per la presenza dei cadaveri dei ratti, che nulla hanno a che vedere con questo fenomeno naturale, ne con altri possibili fenomeni legati all’aumento della temperatura dell’acqua o di crescita di microalghe.
Procediamo con ordine. Nei giorni precedenti l’evento meteorico verificatosi due giorni fa, con piogge abbondanti e improvvise, erano stati effettuati degli interventi di Derattizzazione, almeno nel tratto viario di via Monsignor Schioppa, unitamente a questo, ci sono da aggiungere i ripetuti e consistenti interventi di disinfestazione, effettuati da privati e attività di una vasta area del paese, in quanto il caldo, ha spinto le blatte ad uscire dalle fogne (cosa che si ripete ogni anno), con tutto quello che ne consegue.
Importante è sapere, che sia i prodotti Cumarinici, utilizzati per la Derattizzazione, sia i prodotti Piretroidi (sintetici), utilizzati nella Disinfestazione, sono ALTAMENTE TOSSICI PER GLI ORGANISMI ACQUATICI.
Chiarito questo, andiamo avanti… Sotto via Cava delle Pezze, c’è l’alveo (oggi tombato), del vecchio canalone proveniente da Monterone. Molti immobili, ancora oggi, sversano nel canalone, il fondo del quale non è cementato e pertanto il terreno del fondo, si impregna con i reflui fecali. Inoltre, alla foce del canalone, che sversa nel Porto, confluisce anche il “troppo pieno” (attivo in caso di forti precipitazioni e non solo), della stazione di sollevamento e convogliamento in condotta sottomarina, ubicata a Piazzale Colombo. Argomento che ho trattato più e più volte a partire dagli anni 90 (dal Processo fogne di Forio, che mi vide come denunciante).
Mettiamo tutto assieme, fogne, canalone, trattamenti chimici e pioggia…. Ed ecco cosa è successo…, lo spiego nel dettaglio. I topi sono morti subito, a seguito del/dei trattamento/i di derattizzazione, molti dei quali, nel canalone di via Cava delle Pezze (la loro casa). La successiva forte pioggia, ha trascinato con se i cadaveri e i prodotti chimici (cumarinici e piretroidi) di Derattizzazione e Disinfestazione (provenienti anche dal troppo pieno fognario della centrale), altamente tossici per i pesci, riversandoli direttamente nel Porto, causando così la morte da avvelenamento dei pesci. A completamento, un altro indizio importante: I pesci morti visibili, sono per la maggior parte cefali e la permetrina, come gli altri piretroidi, sono altamente tossici soprattutto per i cefali, sensibili circa il doppio delle altre specie di pesci!
Altro particolare importante, sfuggito ai più, è la totale assenza dei gabbiani, forse dotati di particolare sensibilità al “pesce tossico”, con il quale altrimenti, avrebbero allegramente banchettato.
Quindi, un insieme di eventi ben concatenati che hanno portato a questo epilogo, senza sottacere il fatto, che “tutte le sostanze sono veleni, la giusta dose differenzia il veleno dal rimedio” e chiaramente si è ecceduto.
Oggi, guidati e coordinati dalla Capitaneria di Porto, c’erano addetti alla pulizia della spiaggia, personale dell’Istituto Zooprofilattico, impegnato al campionamento dei pesci e ratti e altri incaricati all’analisi delle acque. Avremo i risultati, nei quali non ripongo tanta fiducia per vari motivi….. Vedremo.
La telefonata da me ricevuta questa mattina, recitava “qui è pieno di pesci e zoccole morte in spiaggia”.. in prima battuta, non avendo capito bene, ho risposto che era la norma, come sempre…, poi ho capito!”Siamo arrivati al capolinea.Le soste non si possono più tollerare . indignati i cittadini e Noi che tentiamo ab torto collo di documentare la storia più triste degli ultimi decenni dell’Isola ischia.Isola stranamente turistica le cui amministrazioni si sono scambievbolmente inserite mettendosi a servizio della distruttività ambientale. E culturale del pardiso naturale che L’Assoluto ha voluto immeritatamente concederci. Così é… se Vi pare di lucia manna