A margine dei lecci abbattuti

Lettera inviata ai principali quotidiani e blog dell’isola di Ischia.

Esimio Direttore,

qualche mese fa, come Lei  conosce, in Villa Visconti, Fondazione La Colombaia – il cui presidente è il primo cittadino Francesco del Deo e direttore Artistico è Massimo Bottiglieri, furono abbattuti 50 lecci. L’esecutore materiale di tale gesto, nelle liste del fu Franco Regine, è stato Vincenzo Cigliano. Il laborioso è esperto nell’atto di recidere e tagliare perché Lui stesso vende legna da ardere.

Salvatore Calise e Vigile CarusoAlle autorità competenti, accorse in loco per indagare sul gesto delittuoso, il Cigliano esibì una autorizzazione rilasciata nel 2012 a firma del Regine Franco sindaco, avallata dalla Forestale.

Tutto in regola direbbero i cittadini.

Niente affatto! I Lecci abbattuti, previa loro malattia come motivato nell’atto amministrativo, prima della loro eutanasia, avrebbero sperato a un consulto medico.  L’abbattimento del leccio, secondo le leggi, dovrebbe essere approvato da un esperto botanico. Il parere dell’esperto nella prevenzione, mantenimento e cura della specie non è stato contemplato. E l’ammalato è morto. Anzi è stato ucciso. Delitto colposo direbbe un magistrato se si fosse trattato di un essere umano . Complice di tale delitto la Forestale che con superficialità ha avallato l’autorizzazione del 2012, senza la consultazione del botanico.

LecciLa forestale, l’Istituto che dovrebbe proteggere-salvaguardare-tutelare il patrimonio Ambientale, autorizza lo scempio consumato in Villa Fondazione” la Colombaia”. La Forestale si è rifiutata di intervenire durante gli abbattimenti e ha ribadito telefonicamente:  “Vincenzo Cigliano è autorizzato al taglio dei lecci malati”. La conversazione è stata registrata. Fine della prima puntata.

I fatti però dicono il contrario, le autorizzazioni necessarie non sono mai uscite fuori e la maggior parte dei lecci abbattuti erano sanissimi.

Il giorno 22-12-2013 In Villa Visconti si ripete il delitto criminoso. Tagliano altri lecci. Ricordiamo ai lettori che la struttura è sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica e sottomessa a più vincoli.

Caro direttore grazie al coinvolgimento delle forze ambientaliste, dei vigili e della stampa –Nicolella e Caruso  gli operai rumeni addetti al taglio dei lecci scappano. “Via con il vento”. Il suo giornale ne aveva dato ampia notizia ma nonostante tutto il 24-12-2013 gli operai rumeni,  guidati questa volta dall’imprenditore Salvatore Calise a sua volta commissionato da Massimo Bottiglieri, ritornano in Colombaia per abbattere  nuovi lecci.

Creature viventi in ottimo stato di conservazione che Luchino Visconti aveva tralasciato per ornamentare la scala d’ingresso della Sua villa. Avvertiamo la forestale ma non risponde.

Tempestivi sul posto: il maresciallo diacono Nicolella, l’esponente dei vigili Caruso, il consigliere di opposizione marxista-leninista Domenico Savio e la volante dei carabinieri di Ischia Porto. Massimo Bottiglieri è stato invitato sul posto dai carabinieri per chiarire con le autorizzazioni necessarie la sua posizione.

Bottiglieri non arriva e giustifica la sua assenza dicendo che non riesce a trovare i documenti richiesti.
Domanda: la ditta che ha intrapreso i lavori, capitanata da Calise, non dovrebbe tanto meno possedere una copia delle autorizzazioni prima di procedere ad un’operazione così delicata da un punto di vista ambientalistico?

I carabinieri prendono nota dell’accaduto. I vigili stilano verbali. Savio si impegna politicamente  e riprende con telecamere i morti sul territorio.

E’ mai possibile che avvenga un taglio di piante protette, (leggi lecci) in piena vegetazione, in zona vincolata e in pieno giorno senza autorizzazione valida?

A quanto pare sì, perché fino ad oggi Forio è il paese dell’impunità.

Distintamente Lucia Manna.

vocidaischia@gmail.com