Lucia Manna
Forio, la mensa che non c’è e gli sprechi di Natale!!! di Vito Iacono
Antonio Pezzella, Maria Morgera e altri 15
Il sogno americano vincente di Trump frena quello europeo di Salvatore Paolo Pazzi
E’ stata una vittoria netta ed è la prima volta che un presidente americano s’impone al secondo mandato non consecutivo con margini oltre ogni previsione. Di brogli non si parla più ed ora il miliardario Donald può rilassarsi con la sua famiglia allargata, ammorbidendo i toni
Si tratta del presidente (il 47°) più anziano al momento della sua elezione, ma quello che conta il sogno di grandezza che ha tramesso, non abbandonando toni messianici (“Dio mi ha risparmiato per un motivo”…), accolto dai ceti proletari, immigrati compresi, toccati dall’inflazione, nonostante un’economia in salute anche grazie all’industria bellica.
Meno tasse (specie per i ricchi), meno immigrati, rifiuto del cambiamento climatico, dazi sulle importazioni (anche dall’Europa) e armi per tutti sono il must di un mantra che strizza entrambi gli occhi al mondo no vax. Poi c’è la promessa di portare la pace, non si sa come e a che prezzo, per chi si dovrebbe solo arrendere e abbandonare le sue legittime istanze di libertà. Le discusse traversie giudiziarie e l’assalto a Capitol Hill (2021) sono episodi ormai del passato.
In politica estera, alla possibile riduzione dell’impegno verso l’Ucraina e alla totale mano libera al governo di Benjamin Netanyahu, si aggiungono gli effetti di un iperprotezionismo attuato con pesanti dazi sull’import dalla Cina e quello contro l’UE, lasciando spazio a contatti diretti con singole realtà nazionali dove si ritiene saranno privilegiati quelli con governi sovranisti.
La possibile inversione di rotta americana nell’aiuto a Kiev, la politica dei dazi potrebbe dare una mazzata ai partner del vecchio continente e il filo diretto con i governi sovranisti premierà i rapporti bilaterali a spese di quelli comunitari con il plauso dell’internazionale dei patrioti.
Per i democratici americani si tratta di una cocente sconfitta. A risultato acquisito c’è chi fra i dem ha rimpianto l’anziano Joe Biden più vicino alla dimensione popolare del partito rispetto a una Kamala Harris vista troppo come espressione del mondo radicale californiano. Un contrasto che non è stato recepito da quelle donne, su cui tanto i dem puntavano, in un paese in cui in diversi stati non è facile abortire.
In ogni caso il ritorno del tycoon solleva forti preoccupazioni e alcuni arrivano a ventilare il rischio di un America sempre più vicina alla confraternita di autocrazie sempre più potenti e influenti nel mondo.
“L’America è sull’orlo di un precipizio autoritario. La democrazia ha delle regole e l’autocrate non ne vuole limitandosi ad un Ci penso io, (che riprende il ghe pensi mi del nostro Silvio nazionale). Trump non vuole regole per questo ama tanto gli autocrati, affiancato da sovranisti, suprematisti, mormoni con il supporto di miliardari geniali, libertari estremi (Elon Musk e non solo) che s’impongono come una élite che sa come si vive e comandare facendo sognare (pagando meno tasse)” è il pensiero di Anselma dell’Olio (moglie di Giuliano Ferrara). Il suo è un commento critico e particolarmente eloquente, ricorda come negli Usa il presidente abbia grandi poteri, confidando in quei limiti auspicati dai padri costituenti.
Consenso popolare
Con Trump si ritrovano suprematisti, mormoni, destre estreme ma insieme a questi compagni di viaggio scomodi si sono ritrovati oltre 72 milioni di cittadini che hanno votato per il tycoon con entusiasmo, rispetto ai 67.224.159 che hanno scelto il blu del democratic party. Il risultato finale è 292 a 226 grandi elettori per Trump, superando ampiamente la quota vittoria posta a 270. Un dato che segnala l’inequivocabile sconfitta della Harris che, non a caso, si è presentata per commentare l’inattesa debacle dopo molte ore dai risultati: “noi accettiamo i risultati quando perdiamo un’elezione e riconosciamo la vittoria dell’avversario. Un fatto che distingue la democrazia dalla tirannia. Per questo non ci arrenderemo”. Un’affermazione in polemica con il rifiuto di Trump di accettare la sconfitta del 2020, spingendo quella protesta che culminò nell’assalto del Campidoglio del 6 gennaio 2021 mentre era in corso l’insediamento di Joe Biden. Tutto questo in una fase che vede gli Usa di Biden avere risultati economici eccellenti penalizzati dal fatto di non essere riusciti a mettere argine a un inflazione che ha toccato e pesato particolarmente sui ceti popolari. E l’ambiente?: i fondi profusi da Biden per le svolte ecologiche del futuro sono per Trump un fatto marginale, in nome del suo rinnegare il riscaldamento globale e del lasciare mano libera alle imprese a partire da quella del petrolio , con la promessa di meno tasse. Business is business. Gli effetti si sono visti nelle immediate reazioni di borsa con l’exploit dai titoli della Tesla di Musk, mentre le quotazioni delle imprese europee e cinesi automobilistiche sono tutte in forte ribasso.
Il quadro che emerge è quello di un un paese isolazionista , poco interessato all’Europa come realtà comunitaria e alla Nato, che privilegia , da posizione di forza, rapporti con i singoli stati. Una prospettiva che, in questa Europa indebolita, è facile ritenere che possa aumentare la conflittualità tra stati sempre meno ”comunitari”. Mentre per l’Ucraina la pace potrebbe significare una normalizzazione in stile Bielorusso mentre delle aspirazioni di indipendenza dei popoli pazienza se ne facciano una ragione.
In Italia questo è stato il commento di Elly Schlein: “Brutta notizia per l’Ue e l’Italia e per le sue politiche economiche per gli effetti del protezionismo che subiranno imprese e lavoratori in Europa e in Italia”.
Fallimenti in Libano, Ucraina e Mar Rosso: l’azzardo non durerà dal bol di giorgio bianchi
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Guerra e pace
“ Si vis pacem, para bellum”, ossia se vuoi la pace prepara la guerra sostenevano i latini. Fino ad oggi l’ assioma viene contemplato e messo in atto assumendolo nell’assunto di “guerra necessaria” per la stabilità e sicurezza del paese in questione . Ormai anche il più sprovveduto non crede alle necessità belligeranti falsamente espresse comprendendo a pieno che le guerre sono sempre provocate dagli stati per fattori economici richiedendo in pieno la vendita delle armi. E che rimane con le case farmaceutiche il più grosso business mondiale. Quindi chi le promuove anzichè avere come priorità il benessere dei cittadini servendone i loro interessi proteggendo la loro sicurezza, spronano e mettono in atto il confliggere. Nonostante che negli ultimi decenni dal 2010) la Commissione sulla sicurezza umana ha riconosciuto le gravi carenze dello Stato e le sue responsabilità nelle minacce per la sicurezza della gente comune, oggi nel 20024 sono in atto guerre di sterminio. Guerre che soprattutto nel nido di Cristo si possono ben inserire con il termine” genocidio”. Come uscirne ? La centralità per far fronte ed evitare che le guerre accadano e che si susseguono sta nell’empowerment .Ossia in quel processo sociale in cui i cittadini acquisiscono una maggiore consapevolezza .E partecipazione. L’accrescimento di potere e miglioramento deve partire dal basso sottraendolo in gran parte ai poteri costituiti. Poteri per niente, e che a tutt’oggi, hanno garantito pace e sicurezza nel mondo. L’unica strada per uscire dal vicolo cieco delle guerre in cui si trova la società odierna e che le persone credano nelle loro reciproche capacità lavorando insieme per farle emergere. La pandemia estesa dal virus Covid19 in tutto il mondo è stata una spinta propulsiva per far lievitare una maggiore consapevolezza nelle masse: entropia. Un vero toccasana . La pandemia bisogna vederla come un prodigio : “il veleno che si trasforma in medicina “ aprendo le coscienze assopite essendo tutti interconnessi la felicità e la sicurezza saranno garantite. La pace dovrebbe iniziare come si sa dalla famiglia ch’ è:” Un insieme di minuscolo stato dove il padre è sovrano e la madre è regina” Nella gran parte dei nuclei familiari la pace viene sempre a mancare e il conflitto in seno ad essa talvolta è permanente. E in alcuni casi anche chi come Noi predica la pace confligge con qualche parente, ma quel conflitto si avvicina molto e per noi solo in queti casi al motto latino:” se vis pacem , para bellum”.Ci0’ potrebbe valere se il tuo germano o parente non abbia dei seri disturbi di personalità. Se per esempio ti scontri volutamente con un parente narcisista manipolatore devi solo scappare. Sono irriducibili al colloquio , punitivi apparendo agli occhi degli amici e nella società in cui vivono come persone esemplari. Conclusione : non vis e non pacem con questi individui parenti o meno. Bisogna solo fuggire e pregare per loro..lucia manna
Richiesta di sopraluogo per verifica igienico-sanitaria alla DECO super mercato di Forio “non possiede toilette E non étenuto ad averli x legge data la cubatura” E’ questa la risposta dell’amministrazione dei locali via Franco Regine.Malessere improvviso di una signora che non ha potuto accedere ai bagni .Il deco di Forio non ha toilett
Lucia MannaAl comandante della polizia municipale di Forio d’Ischia Giuseppe Iacono
E p.c ASL 21
Oggetto: richiesta sopraluogo per verifica igienico-sanitaria alla DECO super mercato di Forio via Franco Regine
Il giorno 15 settembre 2024 nei locali dellla DECO super mercati di Forio d’ìIschia ubicato alla via Francesco Regine,la sottoscritta Lucia Manna
presa da conati di Vomito e diarrea, ha chiesto alla direzione l’uso dei servizi igienici per le improcastinabili esigenze. La direzione Così si è espressa:” non abbiamo servizi igienici per i nostri clienti ma solo per il personale”. Incuranti del malessere della dichiarante il direttore o chi ne ha fatto le veci in quel momento ( supponiamo uno dei figli del proprietario) neanche ha avuto l’accortezza , per del disagio e perlomeno mettere a disposizione i servizi igienici del personale.
Pertanto chiedo a questo attivissimo comando vigili anche in nome di tutta la cittadinanza di effettuare verifica di sopraluogo nella Deco super mercato di via F. Regine. E in caso dei mancati requisiti igienico-sanitari di attuare i provvedimenti del caso.
Certa della tempestività di tale comando Vigili Urbani auguro buon lavoro
Con osservanza Lucia Manna via G. Mazzella 80 Forio d’Ischia ( NA)
Chiedo esito dell’accertamento al seguente indirizzo e-mail. vocidaischia@gmail.com
Tel: 3476381702 /081-19-19-86-90
Martedì1°ottobre il noto e rinomato evento locale “ANDAR PER LE CANTINE” presenta come eccellenza insulare i vini della D’Ambra vini in Villa Visconti con degustazioni nella location. Inaugurazione alle 18.
In quella che fù la dimora del famoso regista italiano Luchino Visconti, ancor meglio considerati i rapporti d’amicizia intercorsi con la famiglia D’Ambra ,i vini doc della più che secolare azienda(1888 Francesco D’Ambra, don Ciccio ne battezzò il nettare) non potevano che essere degustati fra le mura del cineasta. Visconti, prima di girare i suoi film, oltre a spedire i modelli dei costumi alla sua adorata amica Iolanda d’Ambra, nelle sue fantastiche avventure cinematografiche non lesinò di introdurre il vino dei D’Ambra. E tutte le denominazioni etichettate dall’azienda passavano immancabilmente per una sua degustazione: il Suo parere era d’uopo. E ne rassicurava la bontà all’azienda promotrice. Il binomio tra vino e cultura sarà illustrato dall’enologo Andrea D’Ambra che dal 2000 è diventato l’unico proprietario dell’Azienda tenendola florida e in attivo con grande spirito di abnegazione
La storia della d’Ambra Vini inizia alla fine del secolo XIX conquistando il premio per eccelllenza con l’avo Francesco D’Ambra, detto don Ciccio. L’azienda passa di mano ai figli Mario che assurge al ruolo di manager. Salvatore come enologo. Michele conoscitore di vigneti si interessa della scelta , selezionando miticolosamente ogni vite. Nel 1972 i fratelli D’Ambra decisero di espandersi, e l’azienda che era nata a carattere familiare si associa a una multinazionale svizzera che come tale stava per assorbirla interamente con le sue grosse finanze. Fù l’abilità di Don Mario D’ambra dopo estenuanti diatribe a scongiurarne che ciò avvenisse. Nel 1972 fu costruito il moderno enapolio progettato dall’arch.Ugo Cacciapuoti . Mastodontico edificio ben inserito architettonicamente senza farne apparire le dimensioni. E approvato da subito dalla Sovrintendenza di Napoli per tale motivo. La famiglia D’Ambra con la Sua onestà , Tenacia ,Abnegazione che si perpetua con il loro enologo e general-manager Andrea,è motivo di orgoglio per l’isola d’Ischia. Andrea D’Ambra è uno dei pochi che sull’isola d’Ischia hanno saputo coniugare Vino-e Cultura contribuendo fattivamente al nostro rilancio turistico di lucia manna
VOLKER TURK, ONU: “L’ESPLOSIONE DI CERCAPERSONE E RICETRASMITTENTI IN LIBANO È UN CRIMINE DI GUERRA”
Tu e altri 84
Bellicisti a reti unificate e censura per il dissenso Di Elena Basile
Raffaele de Maio :”Tra sogno e realta”Presso l’Arciconfraternita di Santa Maria di Visitapoveri la rassegna pittorica
“Tra sogno e realtà”
M° Raffaele De Maio
Tutti abbiamo bisogno di sognare ma sarebbe pericoloso alienarsi dalla realtà. L’Arte, è essenzialmente un atto
creativo, e ci permette di rappresentare il sogno.
Possiamo considerare il sogno una rarefazione della realtà o esso è una realtà in sé?
Il bisogno di sognare è connaturato nell’uomo e lo ha caratterizzato sin dalla sua comparsa sulla Terra cosicché la
creazione di una Entità superiore ha offerto all’uomo la possibilità di vincere il limite e la transitorietà del reale
ove sogno e realtà si intersecano continuamente.
Una nota trasmissione televisiva inizia con la domanda: la vita è un sogno e i sogni aiutano a vivere?
Come sarebbe la vita senza sogni? Chi ha trattato più ampiamente questa ipotesi è Schopenhauer, nel libro
“Il mondo come volontà e rappresentazione”.
Arthur Schopenhauer osserva che dopo che la “realtà” si è rivelata come rappresentazione del soggetto, diventa
molto difficile distinguerla dal sogno. Esiste un criterio sicuro per distinguere sogno e realtà, fantasmi e oggetti
reali? Addurre la minor vivacità e chiarezza dell’immagine sognata rispetto a quella reale, non merita alcuna
considerazione; perché nessuno ancora ha avuto presenti contemporaneamente l’uno e l’altro per esaminarli, ma si
può confrontare soltanto il ricordo del sogno con la realtà presente.
La vita e il sogno sono le pagine di uno stesso libro. La lettura continuata si chiama vita reale.
Avete mai sentito l’espressione “vivi a occhi chiusi”? Sarebbe il giusto contraltare a ‘sogni a occhi aperti’ e una
presa di coscienza irrinunciabile: gli incubi sono sogni mal riusciti ma fanno pur sempre parte della nostra realtà,
non possiamo ignorarli finché ne abbiamo la possibilità. Sogniamo e viviamo ad occhi aperti, affrontiamo gli
incubi con la forza dei sogni e forse ci proietteremo in una realtà più vicina ai nostri desideri.
In questo contesto si inserisce l’attesa personale del M° Raffaele De Maio che, da poliedrico artista, ci dona la
possibilità di gustare una variegata interpretazione dei sogni e delle realtà che ci circondano.
Il nostro Raffaele è consapevole che al di là del sogno c’è la realtà di tutti i giorni con cui bisogna misurarsi e
spesso i sogni restano tali.
Proprio per questo ha vinto tutte le remore ed ha allestito, grazie alla consueta disponibilità dell’Arciconfraternita
di Santa Maria di Visitapoveri e specificamente nella persona del Priore Avvocato Maria Anna Verde, nell’ambito
del consueto programma culturale di “Settembre sul sagrato”, una mostra personale di dipinti, in parte inediti,
uno dei quali vuole essere un omaggio a Luchino Visconti a 60 anni dalle riprese di Vaghe stelle dell’Orsa. Il
dipinto sarà svelato, con la gradita presenza delle Autorità comunali, domenica 8 settembre.
Il M° Raffaele De Maio si è reso protagonista, nel corso della lunga permanenza tra le file dell’Associazione
Culturale Radici, di innumerevoli progetti e realizzazioni tra i quali ricordiamo i consueti presepi natalizi,
rigorosamente preparati con materiale riciclabile e il presepe permanente ricavato ed esposto in una grotta
naturale alla base del Museo Civico Giovanni Maltese.
Numerose le sue performance artistiche tra le quali l’organizzazione e la partecipazione a svariate collettive di
pittura, alla mostra del modellismo navale, all’ideazione, allestimento e promozione dell’evento “Omaggio a
Procida Capitale” e a varie edizioni della commemorazione della Shoah.
Ma la poliedricità del nostro Raffaele lo ha portato ad esibirsi anche nel cinema ove lo abbiamo visto in una scena
del film “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, e, come scenografo nell’ultimo film del regista Eduardo
Cocciardo “Prima del giorno dopo”. Da provetto attore ha recitato nel ruolo di protagonista, nella piece teatrale
“Quasi Amleto” diretta da Eduardo Cocciardo e, ancora da scenografo, recentemente ha illustrato la rivisitazione
della commedia “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, riadattata ai giorni nostri da Eduardo Cocciardo e
andata in scena con grande successo di pubblico e critica presso il Museo Archeologico di Villa Arbusto di
Lacco Ameno
L’Associazione Culturale Radici, ringraziando quanti in vario modo contribuiscono alla diffusione degli eventi
finora programmati, e con l’auspicio che possa essere di gradimento dei tanti ospiti e agli isolani, ti attendono all’
inaugurazione di domenica primo settembre alle ore 19:30 presso l’Arciconfraternita di Santa Maria di
Visitapoveri in Piazza Municipio Forio ove, ospite d’eccezione, sarà il Dottor Renato Miralto, Presidente
dell’Associazione Culturale “Vesuvius” e già Direttore generale dell’istituto internazionale di biologia marina
“Anton Dohrn”.
La mostra resterà aperta dalle 19:00 alle 22:00 fino a martedì 10 settembre 2024
Altre notizie alla pagina: https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/tra-sogno-e-realta e https://www.liquidarte.it/tra-sogno-e-realt.html