Bellicisti a reti unificate e censura per il dissenso Di Elena Basile

Giacomo Gabellini, ricercatore e stimato autore di numerosi libri di geopolitica, ha intervistato l’ex colonnello dell’intelligence svizzera Jacques Baud sul suo canale Youtube ed è stato censurato. Baud è un politologo e scrittore che da anni pubblica saggi di successo sui conflitti in corso alla frontiera orientale dell’Europa e in Medio Oriente. Appare raramente sui media più ascoltati e letti dal largo pubblico in quanto porta avanti una critica documentata della politica statunitense e Nato. Smaschera con prove raramente attaccabili le menzogne della propaganda. Se il libero pensiero scompare anche dai social l’obiettivo della disinformazione totale dei cittadini occidentali sarà interamente raggiunto.
Nelle società cosiddette autocratiche si ha contezza che i media e la stampa siano uno strumento del potere. Un russo, un cinese, un turco leggono con beneficio di inventario la stampa nazionale. L’operazione riuscita in Occidente, che fa comprendere come il sogno distopico di Orwell si realizzi con velocità sorprendente, è data dalla fiducia inculcata nella maggioranza della società civile di vivere in Paesi liberi, governati dallo Stato di diritto, in uno spazio mediatico che rispecchia la libera espressione.
Vorrei riassumere gli argomenti oggettivi che da tempo illustro per confutare questa falsa sicurezza nostrana.
L’ex rappresentante della Politica estera dell’Ue, Borrell, ha stabilito che in Europa non vi sia libero accesso ai media russi. La censura è stata giustificata con l’intento di voler proteggere i cittadini europei dalla disinformazione del nemico. Sappiamo bene che questo è stato ed è l’alibi delle dittature. A esso le nostre più alte cariche istituzionali si sono adeguate, biasimando in numerose occasioni la società civile italiana di farsi plagiare dai cosiddetti filo putiniani.
L’epiteto è stato riservato a tutti gli analisti che nell’esame del conflitto russo-ucraino hanno illustrato le dinamiche risalenti agli anni Novanta in grado di provare l’espansionismo strategico e offensivo della Nato nei confronti di Mosca. La maggior parte di questi analisti non ha avuto accesso alle testate e reti che hanno gli indici di ascolto più elevati. Alcuni sono stati diffamati, querelati e linciati pubblicamente con menzogne evidenti. Su Corriere e Repubblica la sottoscritta è stata definita “pseudo ex ambasciatrice”. Basta una semplice ricerca in Internet per verificare come questo insulto diffamante sia una oggettiva menzogna. Con riferimento al conflitto israelo-palestinese si è fatto di peggio. Gli analisti non inclini a giustificare l’occupazione e lo sterminio di innocenti a Gaza quale operazione della civiltà contro la barbarie e come conseguenza del diritto di Israele a difendersi sono stati considerati antisemiti, in alcuni casi querelati per istigazione all’odio.
È vero, negli spettacoli televisivi (non li chiamerò programmi come qualcuno vorrebbe) dedicati alla politica vengono ammessi in netta minoranza due, tre, quattro voci del dissenso, molto caratterizzate che servono soltanto a infondere negli spettatori (non sono ascoltatori) l’illusione che tutte le opinioni siano rappresentate. Naturalmente il dissenso ammesso è implicitamente denigrato, deriso. Passa il messaggio subliminale in molti casi che gli analisti fuori dal coro siano cabarettisti, incompetenti, non degni di attenzione da parte dei cittadini perbene e moderati.
Le quattro agenzie di stampa internazionali copiano molte volte le veline diffuse dai servizi occidentali e i giornali con copia e incolla diffondono il verbo utilizzando le stesse espressioni. Se confrontate Corriere o Repubblica con La Libre Belgique, Le Monde e persino The Guardian, vedete assonanze inquietanti. Lo stesso accade con poche eccezioni in radio e tv, Rai News, La7 recitano il catechismo caro ai media europei.
I pochi consapevoli dello stato abietto dell’informazione occidentale sono costretti a ricercare le notizie in Rete, tv indipendenti, youtuber competenti che intervistano personaggi scomodi da Mearsheimer a Chomski, a Ilan Pappe, a Moni Ovadia, a Jeffrey Sachs, a Baud, al colonnello Mc Gregor, a ex diplomatici britannici e statunitensi ignoti alle audience dei conduttori di grido europei.
Si tratta di una minoranza di autori e utenti consapevoli che non cedono al linguaggio stereotipato e semplificato, alla retorica in base alla quale Biden è un illustre e puro statista mentre Putin o Xi terribili dittatori assetati di sangue, l’Ucraina una democrazia che difende la libertà occidentale e altri luoghi comuni venduti senza vergogna anche da persone colte, istruite, editorialisti stimabili all’opinione pubblica. Ecco perché la notizia della censura a Gabellini mi ha colpito. L’ossigeno si assottiglia.

Raffaele de Maio :”Tra sogno e realta”Presso l’Arciconfraternita di Santa Maria di Visitapoveri la rassegna pittorica

“Tra sogno e realtà”

 

M° Raffaele De Maio

Tutti abbiamo bisogno di sognare ma sarebbe pericoloso alienarsi dalla realtà. L’Arte, è essenzialmente un atto
creativo, e ci permette di rappresentare il sogno.
Possiamo considerare il sogno una rarefazione della realtà o esso è una realtà in sé?
Il bisogno di sognare è connaturato nell’uomo e lo ha caratterizzato sin dalla sua comparsa sulla Terra cosicché la
creazione di una Entità superiore ha offerto all’uomo la possibilità di vincere il limite e la transitorietà del reale
ove sogno e realtà si intersecano continuamente.
Una nota trasmissione televisiva inizia con la domanda: la vita è un sogno e i sogni aiutano a vivere?
Come sarebbe la vita senza sogni? Chi ha trattato più ampiamente questa ipotesi è Schopenhauer, nel libro
“Il mondo come volontà e rappresentazione”.
Arthur Schopenhauer osserva che dopo che la “realtà” si è rivelata come rappresentazione del soggetto, diventa
molto difficile distinguerla dal sogno. Esiste un criterio sicuro per distinguere sogno e realtà, fantasmi e oggetti
reali? Addurre la minor vivacità e chiarezza dell’immagine sognata rispetto a quella reale, non merita alcuna
considerazione; perché nessuno ancora ha avuto presenti contemporaneamente l’uno e l’altro per esaminarli, ma si
può confrontare soltanto il ricordo del sogno con la realtà presente.
La vita e il sogno sono le pagine di uno stesso libro. La lettura continuata si chiama vita reale.
Avete mai sentito l’espressione “vivi a occhi chiusi”? Sarebbe il giusto contraltare a ‘sogni a occhi aperti’ e una
presa di coscienza irrinunciabile: gli incubi sono sogni mal riusciti ma fanno pur sempre parte della nostra realtà,
non possiamo ignorarli finché ne abbiamo la possibilità. Sogniamo e viviamo ad occhi aperti, affrontiamo gli
incubi con la forza dei sogni e forse ci proietteremo in una realtà più vicina ai nostri desideri.
In questo contesto si inserisce l’attesa personale del M° Raffaele De Maio che, da poliedrico artista, ci dona la
possibilità di gustare una variegata interpretazione dei sogni e delle realtà che ci circondano.
Il nostro Raffaele è consapevole che al di là del sogno c’è la realtà di tutti i giorni con cui bisogna misurarsi e
spesso i sogni restano tali.
Proprio per questo ha vinto tutte le remore ed ha allestito, grazie alla consueta disponibilità dell’Arciconfraternita
di Santa Maria di Visitapoveri e specificamente nella persona del Priore Avvocato Maria Anna Verde, nell’ambito
del consueto programma culturale di “Settembre sul sagrato”, una mostra personale di dipinti, in parte inediti,
uno dei quali vuole essere un omaggio a Luchino Visconti a 60 anni dalle riprese di Vaghe stelle dell’Orsa. Il
dipinto sarà svelato, con la gradita presenza delle Autorità comunali, domenica 8 settembre.
Il M° Raffaele De Maio si è reso protagonista, nel corso della lunga permanenza tra le file dell’Associazione
Culturale Radici, di innumerevoli progetti e realizzazioni tra i quali ricordiamo i consueti presepi natalizi,
rigorosamente preparati con materiale riciclabile e il presepe permanente ricavato ed esposto in una grotta
naturale alla base del Museo Civico Giovanni Maltese.
Numerose le sue performance artistiche tra le quali l’organizzazione e la partecipazione a svariate collettive di
pittura, alla mostra del modellismo navale, all’ideazione, allestimento e promozione dell’evento “Omaggio a
Procida Capitale” e a varie edizioni della commemorazione della Shoah.
Ma la poliedricità del nostro Raffaele lo ha portato ad esibirsi anche nel cinema ove lo abbiamo visto in una scena
del film “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, e, come scenografo nell’ultimo film del regista Eduardo
Cocciardo “Prima del giorno dopo”. Da provetto attore ha recitato nel ruolo di protagonista, nella piece teatrale
“Quasi Amleto” diretta da Eduardo Cocciardo e, ancora da scenografo, recentemente ha illustrato la rivisitazione
della commedia “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, riadattata ai giorni nostri da Eduardo Cocciardo e
andata in scena con grande successo di pubblico e critica presso il Museo Archeologico di Villa Arbusto di
Lacco Ameno
L’Associazione Culturale Radici, ringraziando quanti in vario modo contribuiscono alla diffusione degli eventi
finora programmati, e con l’auspicio che possa essere di gradimento dei tanti ospiti e agli isolani, ti attendono all’
inaugurazione di domenica primo settembre alle ore 19:30 presso l’Arciconfraternita di Santa Maria di
Visitapoveri in Piazza Municipio Forio ove, ospite d’eccezione, sarà il Dottor Renato Miralto, Presidente
dell’Associazione Culturale “Vesuvius” e già Direttore generale dell’istituto internazionale di biologia marina
“Anton Dohrn”.
La mostra resterà aperta dalle 19:00 alle 22:00 fino a martedì 10 settembre 2024
Altre notizie alla pagina: https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/tra-sogno-e-realta e https://www.liquidarte.it/tra-sogno-e-realt.html

Escalation La Nato chiede ancora armi per l’Ucraina. L’Europa considera l’invio di addestratori Di Fq

Gli alleati devono continuare a fornire equipaggiamento e munizioni all’Ucraina, “vitali per continuare a combattere”, ha detto Jens Stoltenberg ieri all’incontro del Consiglio Nato-Ucraina: per il segretario generale della Nato è necessario “maggiore sostegno” da parte dei partner e aumentare le forniture da inviare a Kiev. Secondo uno scoop del giornale Politico, l’Unione europea sta anche considerando l’addestramento dei soldati in Ucraina, se dovessero “venire soddisfatte le necessarie condizioni politiche e operative”. Record di investimenti nella Difesa ai confini ucraini, intanto: il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato che verranno stanziati nel 2025 186 miliardi di zloty (43 miliardi di euro) secondo il bilancio del prossimo anno.
Adesso però è l’incubo nucleare che si allunga sul conflitto. Il Cremlino accusa l’Ucraina di aver puntato volontariamente i suoi droni contro la centrale di Kurchatov nella regione russa di Kursk, che si trova a 30 chilometri di distanza (riferiscono alcune fonti), dal fronte dei combattimenti. Nei pressi dell’impianto la Guardia nazionale russa ha riferito di aver disinnescato una bomba nelle prime ore di ieri. Proprio come la centrale di Chernobyl, la centrale della regione dove hanno fatto incursione le truppe ucraine il 6 agosto scorso, è obsoleta e non ha un sistema di contenimento, presente invece nelle strutture moderne. Rafael Grossi ha lanciato l’allarme per la vicinanza dell’impianto al fronte e denunciato un “grave rischio” di incidente, ma per Mosca la comunicazione del capo del’Aiea (Agenzia internazionale energia atomica) non è stata completa: non ha additato direttamente la responsabilità ucraina, in caso di catastrofe atomica. “La responsabilità dell’Ucraina nell’escalation del pericolo nucleare è più che ovvia” ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Anche Kiev non ha risparmiato accuse alla Capitale nemica: “Tutte le centrali idroelettriche sono state colpite dai russi, è andato perso il 40% della produzione”.
“Nessuno prolungherà l’accordo con la Russia, è finito”. Zelensky ha deciso ieri di non prorogare il contratto con Gazprom firmato nel 2019 per la fornitura di gas russo agli  europei (in particolare Austria, Ungheria e Slovacchia) attraverso l’Ucraina.di giorgio bianchi

SOPPRESSO IL CUP Presso l’ospedale di Lacco Ameno sono drammatici gli strascichi del crollo della controsoffittatura della sala d’attesa e degli uffici del CUP al momento soppresso

CHE VERGOGNA, ALL’OSPEDALE “RIZZOLI” SOPPRESSO IL CUP
Presso l’ospedale di Lacco Ameno sono drammatici gli strascichi del crollo della controsoffittatura della sala d’attesa e degli uffici del CUP al momento soppresso. Puntellato il solaio ed eliminata la sala d’attesa, ora l’ingresso del “Rizzoli” sembra il tunnel di un obitorio…
di Gennaro Savio
La sanità isolana fa un altro passo indietro e gli ischitani continuano a perdere quei pochi servizi conquistati che col tempo sembravano ormai essersi consolidati. Dopo il drammatico ed improvviso crollo della controsoffittatura della sala d’attesa che nei giorni scorsi solo per un caso non ha provocato morti e feriti, con la riapertura dell’ingresso centrale dell’ospedale, gli isolani hanno avuto un’altra, brutta ed assurda sorpresa. Essendo che le aree interessate dal crollo sono state solo puntellate e gran parte dell’ingresso e degli uffici del CUP sono stati “ingessati” come un sepolcro imbiancato tanto da dare l’impressione che l’ingresso del “Rizzoli” sembri il tunnel di un obitorio, per mancanza di spazio è stato soppresso il Centro Unico di Prenotazione che serviva tutta la popolazione della parte occidentale dell’Isola: assurdo!!! Soppresso senza che nel frattempo terminassero i lavori, si trovasse un’alternativa: che vergogna!!! Una vergogna i cui sono responsabili politici ed amministrativi sono i vertici dell’Asl Napoli 2 Nord, quelli della giunta regionale ed i sindaci isolani i quali, non avendo un minimo di peso politico, continuano a non contare un fico secco nei palazzi della politica napoletana e romana nonostante siano galoppini certificati di consiglieri regionali e parlamentari a cui ad ogni tornata elettorale portano centinaia se non migliaia di voti. Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista fondato dal compianto Domenico Savio, nello stigmatizzare la vergognosa soppressione del CUP, chiede ai sindaci dell’Isola, almeno in questo caso, un sussulto d’orgoglio e di dignità politica affinché si attivino per trovare immediatamente, in concerto con l’ASL, una soluzione per ridare gli sportelli del CUP alle popolazioni occidentali dell’isola d’Ischia. Al tempo stesso, facciamo appello ai cittadini isolani, alle forze politiche e alle associazioni sinceramente democratiche e progressiste, a scendere in piazza per rivendicare il pieno diritto alla salute di residenti e turisti sempre più compromesso dalla soppressione o dal ridimensionamento dei servizi sanitari e dalle ormai croniche e decennali problematiche che attanagliano l’ospedale “Rizzoli”.di gennaro savio
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ISCHIA, TARTARUGA CARETTA CARETTA DEPONE OLTRE CENTO UOVA SULLA SPIAGGIA DI FORIO.

 

 

 

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Tutte le reazioni:

Tu, Melina Laezza, Brigida De Luciano e altri 64

 

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NAPOLI, QUEL CUMOLO DI RIFIUTI CHE IN PIENO GIORNO “SPORCA” IL CENTRO CITTADINO
Sono le ore 13.00 e a chi a Napoli percorre Via Agostino Depretis, non sfugge di certo la presenza di un enorme cumulo di buste dell’immondizia non rimosso. Eppure siamo in pieno cent

 

 

 

 

Gens una sumus.Al via, presso l’Hotel Terme Villa Angela a Forio, il XV Festival Scacchistico

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Gens una sumus.

Internazionale “Ischia l’Isola Verde”.

All’insegna del motto ufficiale della FIDE (Fédération Internationale des Echecs = Federazione

Internazionale degli Scacchi), fondata nel 1924, prende forma il XV Festival Scacchistico Internazionale

“Ischia l’Isola Verde”.

Dalla prossima domenica 30 giugno e fino a domenica 7 luglio 2024 si svolgerà presso l’Hotel Terme

Villa Angela a Forio l’ormai tradizionale torneo internazionale dedicato agli appassionati e curiosi

del nobil giuoco.

Organizzato dall’associazione Giochi di Natale insieme con gli amici Prof. Mario Miragliuolo,

Presidente dell’associazione e l’indimenticabile Giuseppe Magaldi per la prima volta nel 2009, la

kermesse scacchistica è stata sospesa solo un anno a causa del Covid.

Durante questi tre lustri la manifestazione sportiva ha registrato una costante partecipazione di giocatori

provenienti da tutto il globo con punte di presenze di quotatissimi atleti dotati di elevato di punteggio

agonistico, in gergo denominato ELO.

Questo sistema di valutazione, studiato e approfondito nel 1970, prende il nome dal suo inventore, il

Professor Elo che mise a punto un nuovo criterio di formulazione del rating fondato su una base

statistica e che la Fide adottò per poter gestire e classificare i suoi iscritti e quelli delle varie federazioni

nazionali aderenti.

Tra gli assidui partecipanti ricordiamo non solo il compianto Grande Maestro Igor Naumkin ma anche

tanti campioni internazionali e nazionali tra cui la campionessa italiana Maria De Rosa.

La formula di gestione del torneo adottata dall’associazione Giochi di Natale è da sempre tesa ad abbinare

sport e relax prediligendo lo sviluppo di rapporti umani che accomunino, come recita il motto

scacchistico, “Siamo tutti un popolo solo”.

Proprio per questo, oltre al torneo principale con formula Open, ove gli atleti vengono abbinati per gli otto

turni grazie al sistema svizzero che consente sfide equilibrate, sono previste numerose attività collaterali.

Un ricco ventaglio di offerte, alcune gratuite, altre con modesto contributo economico, consentono ai

giocatori e familiari di abbinare appunto gioco e relax .

Nel dettaglio tali eventi si articolano in successione:

Martedì 2 luglio: inizio ore 21:30 torneo Rapid (non federale) 8 minuti + 5 secondi a mossa – 5 turni

Giovedì 4 luglio ore 9:35 – 12:50 Giro dell’isola con sosta per bagno a mare. Partenza dal porto di

Forio.

Venerdì 5 luglio: ore 9:30 circa Visita alle antiche Cantine D’Ambra

Venerdì 5 luglio: ore 21:30 Presentazione del libro

“Il secolo d’oro della pittura napoletana” del Dottor Achille della Ragione

Animati, dunque dallo spirito leale e combattivo, e supportati anche da un calorosissimo gruppo isolano

che si confronta bi settimanalmente al tavolo di gioco presso la Scuola Media G. Scotti di Ischia, il

gruppo Scacchischia, i nostri eroi del bianco e nero, ti attendono per una tua fattiva collaborazione o

semplicemente per suscitare la tua curiosità domenica 30 giugno 2024 presso l’Hotel Terme Villa Angela.

I

ll Prof. Mario Miragliuolo, molto soddisfatto del trend evolutivo del tradizionale appuntamento, è a tua

disposizione per chiarimenti e notizie sull’iscrizione o quant’altro possa essere riferito in merito e insieme

all’associazione, si e ti augura di far parte di “Una gens sumus”

Altre notizie del sito www.giochidinatale,it, Facebook : Ischia Scacchi e Giochi di Natale e alla pagina

https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/gens-una-sumus

Luigi Castaldi

IlMal’akl di Felice Meo nella splendida cornice dei giardini Ravino

  Forio d’Ischia .Inaugurata la mostra dell’scultore Felice Meo nella location dei giardini Ravino.Il Mal’aKl ,parola ebraica che significa ” messaggero” vedrà la sua esposizione dal 16 giugno al 30 agosto. Le rappresentazioni angeliche che il Meo offre  ai   visitatori rimandano alla parte più intima di Noi: l’essenza angelica. Essenza che alberga dai primordi della creazione nel nostro inconscio  é tuttavia  sopita nel nostro   in attesa di riemergere per apportare consapevolezza alle deliranti gesta umana. E  porne rimedio. In un mondocon obnubilamento del sensorio e ,da tempo, gli Angeli di F. Meo: sembrano annunciare  che  il periodo a disposizione non é più procrastinabile cioè differito.  Rinviato  E l’espansione edonistica centrata sulla competizione  va orientata sull’espansione spirituale. L’artista con i suoi Angeli plasmati sempre con la Sua tecnica di riciclo lancia un un forte messaggio al xxi secolo :” riappropriamoci della Nostra essenza angelica spingendoci ad una riflessione profonda riciclandoci dalla melma che circonda da troppo tempo le nostre angeliche Anime. Solo il messaggero angelico che vive nascosto in Noi potrà salvare il nostro ambiente” .Vittorio Spampinato lo ha illustrato con eloquenza:” Calati in una società sempre più esigente e caotica che per contro dimostra coi fatti che progresso e scienza  se da una parte danno dall’altro tolgono o quantomeno distolgono-più o meno l’attenzione su noi stessi e sul valore contenuti alla vita stessa”. Nel paradisiaco Eden dei giardini Ravino luogo più che consono agli angeli, un pubblico dal palato raffinato è rimasto estasiato al cospetto dell’Arte” Angelica” di Felice Meo di lucia mannna.

Il Pd cosa ha da spartire con Berlinguer? Se lo chiede Eduardo Garofolo x l’appropriazione indebita che i falsi comunisti si vogliono attribuire alla figura del grande statista.

Mi pare del tutto evidente che il Pd stia monovrando per a creditarsi quale erede di Enrico Berlinguer,certo ci vuole un bel Coraggio, Berlinguer é Morto Comunista, e il Pd per le politiche fatte sino a ora, e la sua composizione interna si colloca nel entrodestra, ed ha sposato fino a qualche mese fa le politiche liberiste e antioperaie, assieme alla peggiore destra, l’attuale gruppo dirigente del pd è quello che ha distrutto il Partito Comunista, ma Enrico, alla sua Morte, il Pci Italiano era ancora tale , allora io mi domando cari dirigenti del Pd, cosa avete a che spartire con i Comunisti, niente, avete utilizzato i voti dei Compagni che in buonafede pensavano che il Pd fosse ancora il Pci, ma non vi basterà mettere sulla vostra tessera l’effige di Berlinguer, saranno le vostre politiche antipopolari, antioperaie, liberiste del peggiore stampo, che vi collocheranno, al vostro posto, a destra. Dimenticate che avete votato a favore di un documento in sede di Comunità Europea che equiparava il Comunismo, al terrorismo al nazzismo, e al fascismo, e voi volete essere gli Eredi di un Comunista. Gli eredi di Berlinguer, ripeto morto comunista, siamo noi i compagni Aderenti al Partito Comunista Italiano i veri
eredi. Volete avere l’eredità di Berlinguer, un modo c’è, cacciate l’ala liberal Democratica, chi rimane si iscriva Al PCI.di Eduardo Garofolo
Tutte le reazioni:

Lucia Manna

Lettera aperta di Michele del Deo segretario del gruppo attivo:Libertà e democrazia che fa capo a Aldo Presutti.Riceviamo e pubblichiamo

Chi vi scrive questa lettera  è l’unico rappresentante del movimento di Aldo Presutti: mi chiamo Michele del Deo. Sono il segretario di questo gruppo attivo. Vi scrivo queste righe perché sono fiero del percorso intrapreso con il mio mentore Aldo Presutti, in diverse situazioni mi ha passato il testimone
Vorrei fare un appunto su chi ha cercato di rovinargli la carriera politica: nazionale e  locale.  Dilettanti da strapazzo e allo sbaraglio!
Con ciò ringrazio immensamente le pecorelle( finte smarrite). Passo, passo hanno seguito le istruzioni di questi ” piccoli politici”…ci hanno portato in una palude finanziaria, non chiamatela pandemia che di sanitario e scientifico non ha avuto nulla! Vi siete lanciati nelle braccia dei vostri aguzzini. Talmente l’impegno profuso da tutti voi, Ischia è diventato un” bordello”nel vero senso della parola! Aggiungiamoci la vendita di Castiglione Calise con rilanci milionari per opere inutili. Questo sta portando all’acquisizione di manovalanza straniera, molto spesso non ha competenze se non che in un determinato settore! I lecchini poi hanno affossato il settore alberghiero con la scarsa competenza molto spesso è la voglia di prevaricare su chi merita! Venderebbero mogli, madri e la loro dignità che hanno perso appoggiando questi finti imprenditori.  Dimenticavo il loro status quo nella furia di leccare hanno consumato le papille gustative!Aldo Presutti ha fatto tutto in regola; contratti, stipendi adeguati e i dipendenti non erano semplici lavoratori ma famiglia, casa! Concludo dicendo Aldo resterà sempre un leader ; pur non essendo in pianta stabile sull’isola. Noi del movimento saremo sempre vigili e attendiamo i passi falsi di questa gentaglia, scoveremo le collusioni in tutti i settori. Cordiali saluti Michele Del Deo

L’attacco del Papa agli anticoncezionali .Alex Braccio

La forza della vita - Il Santo Padre a casa di "A sua ...
Il silenzio di liberali e sinistre “radicali” 👉 https://t.ly/fJMSr
«Armi e anticoncezionali sono gli investimenti che danno più reddito. Le une distruggono la vita, gli altri la impediscono. È triste».
Queste le testuali parole di Papa Bergoglio in occasione degli Stati Generali della Natalità. Una enormità. Mettere sullo stesso piano strumenti di morte ed anticoncezionali è provocazione pura. Farlo nel nome della celebrazione della natalità, e sullo sfondo della campagna reazionaria del governo a guida postfascista contro la legge 194, assume oltretutto un preciso significato: la scelta di dare sponda al governo Meloni nell’offensiva oscurantista contro i diritti delle donne.
Secondo ogni evidenza l’accostamento dei contraccettivi alle armi non pone l’accento sulle armi ma sui contraccettivi. L’attacco è al diritto elementare alla libertà sessuale svincolata dal dovere della procreazione: la libertà sessuale come impedimento della vita, la maternità come dovere della donna! Il peggio della tradizione clericale. Quanto di più lontano dal costume di vita della grande maggioranza della società, delle donne, ed in particolare della giovane generazione.
Armi e contraccettivi come fonte di profitto? È una ragione in più per rivendicare la nazionalizzazione senza indennizzo dell’industria bellica e dell’industria farmaceutica (consentendo la libera disponibilità e gratuità degli anticoncezionali). Ma non è certo questa una preoccupazione della Chiesa, che detiene ricchi pacchetti azionari in tutti i settori dell’economia, a partire dalle banche. Accostare i contraccettivi al profitto da parte del Papa significa unicamente contestarne la moralità, cioè la moralità delle donne.
Si dirà che non c’è nulla di nuovo sotto il sole della cultura millenaria della Chiesa, quale che sia il papato di turno. È vero. Lo scandalo però è il totale silenzio su questa enormità reazionaria da parte della stampa laico-liberale cosiddetta progressista – inclusa quella che fa “opposizione” al governo – che infatti ha confinato le parole del Papa in qualche ritaglio marginale a fondo pagina senza una parola di commento. E ancor più scandaloso è il silenzio della sinistra cosiddetta radicale, quella che sventola un giorno sì e un giorno no il vessillo del Papa cosiddetto progressista sino a farne una propria icona elettorale. Quella che dovrebbe difendere sino a prova contraria la libertà delle donne.
È la conferma, se ve era bisogno, che solo una sinistra rivoluzionaria può essere coerentemente laica e quindi anticlericale. Solo una sinistra che metta in discussione il capitalismo ecclesiastico (immobiliare, finanziario, fiscale), come parte organica del sistema capitalistico, può liberamente attaccare la monarchia assoluta e teocratica che lo gestisce e dunque la sua cultura misogina.
“Donne, vita, libertà” per noi non vale solo in Iran.di Alex Braccio
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Il giorno del Ricordo; di cosa?

Nel giorno del ricordo delle Foibe, ideato dai neofascisti per silenziare l’olocausto dalle vittime ebree e comuniste, anche Sergio Mattarella ha tenuto a ricordare che per la guerra fratricida mossa dal fascismo morirono e vennero estradati in molti, la cui unica colpa era essere italiani, denunciando l’oblio subentrato.
Peccato che anch’esso ha obliato il fatto che non di guerra fratricida si è trattato; ma di una invasione fascista dell’Istria che ha causato la morte per più di un milione di persone in maggior parte civili, colpevoli di essere sloveni.
La questione Istria inizia nel 1919 con i Fasci Combattenti, poi nel 1920 con il Partito Nazionale Fascista; come suo nefasto stile, per marcare una nuova italianità del territorio,
Già all’inizio del 1900 il goriziano Isaia Ascoli propose di chiamare l’Ischia “Venezia Giulia“. sino ad allora chiamata “Littorale Austriaco; area che era abitata da due componenti etnico linguistiche; la germanica (predominante) e l’italiana.
Dopo l’accordo di Rapallo del 1920, più di mezzo milione tra sloveni e croati passarono forzatamente sotto lo Stato monarchico italiano; che si identificava rigidamente con il suo nazionalismo autarchico dominante; poi con l’avvento del fascismo, il regime ha imposto una italizzazione forzata di tutto; nella scuola si è obbligato l’insegnamento della sola lingua italiana con la proibizione dello sloveno e del tedesco; l’italianizzazione di cognomi e dei nomi; ha licenziato tutti i dipendenti pubblici non italiani; ha cancellato il diritto a manifestare.
Nel 1941 le truppe nazi fasciste diedero il colpo di grazia occupando militarmente i Balcani, assegnando prepotentemente più di un intero terzo del territorio al regno italiano; la popolazione fu vittima delle deportazioni verso i lager; nel 1942 la repressione dei civili fu simile a quella perpetrata in Italia sull’appennino tosco emiliano.
Dopo l’8 settembre 1943 i contadini e gli operai sloveni si rivoltarono contro gli esponenti del regime fascista, giustiziandone circa 500. Nel 1945, in contemporanea tra la fine della guerra e l’eliminazione di chi ancora contrastava il nuovo Stato Jugoslavo, morirono circa altri 3.000 italiani; non si trattò di uno sterminio etnico; ma conseguenza del fuoco bellico.
La sconfitta nazi-fascista ebbe come conseguenza un grande esodo di profughi dall’Istria; di cui 252.000 verso l’Italia; 34.000 verso la Slovenia; 12.000 verso la Croazia e 4.000 verso altre nazioni.
Ma ai moderni commemoranti tutto ciò non interessa; l’importante è fare propaganda pro neofascista.
Enrico Corti