Sono più che convinta che con una battaglia legale portata se necessario anche in sede europea e capeggiata dall’estensore dell’articolo avv. Mario Goffredo ,la Fonte rientrerebbe di nuovo nelle spettanze di tutti i cittadini dell’isola d’Ischia.,L’esime avvocato avvalendosi di un diritto UNIVERSALE,indicando l’acqua sorgiva come medicamentosa per il popolo, coadiuvato da qualche altro principe del Foro d’Ischia( se lo ritenesse necessario) l’acqua pubblica lenitiva e miracolosa delle Ninfe ritornerebbe a curare corpo e spirito degli indigeni. Sacrosante spettanze del popolo ischitano.Stiamo parlando di una Fonte che donata dal Divino all’intera isola d’Ischia,è stata destinata a” Fonte” di speculazione venendo meno al diritto di un bene Inalienabile che l’amministrazione baranese in barba a tutti i principi del diritto ha ritenuto privatizzare.Non ci sono commenti della remota e scellerata scelta del comune di Barano.La scelta amministrativa non contestataadeguatamente in sede consiliare dall’opposizione e da tutta la cittadinanza e dalla stampa locale, ritenne opportuno privatizzare come fece Totò ” la fontana di Trevi”! Gli amministratori locali e nazionali ormai da anni venduta l’Anima al diavolo. Non resta loro che vendere le proprie mogli.La Ninfa di Nitrodi è molto incazzata e potrebbe punire chi l’ha vilipesa con una siccità che come nel percorso biblico servirebbe da Ibris per gli stessi amministratori riconducendoli a una saggia riveduta del mal tolto.Il bene comune dell’acqua di Nitrodi è stato un furto perpetrato ai danni di una cittadinanza.che per niente partecipativa ora paga l’ultimo sfregio con l’eliminazione del Tubo originale.E chi è causa dei suoi mali, verrebbe da dire… pianga se stesso! di luciamanna