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Prima classificata: “Tela di Ragno” di Gaetano Catalani( R.C.)Prima in assoluto: “Sotto il Cielo di Aleppo” sempre di Catalani
“Sotto il cielo di Aleppo” di Gaetano Catalano”. Prima poesia classificata in assoluto
Grazie alla professionalità- tenacia – passione- del prof. Mario Miragliuolo, presidente dei” Giochi di Natale”, al direttore artistico del saraceno museo Torrione Giuseppe Magaldi , il super visore Luigi Castaldi, il Concorso Nazionale di Poesia è giunto quest’anno alla sua xv edizione. Tema del concorso:” La Libertà”. Concetto alquanto sentito nel XIII secolo. Trattato da Letterati. E Poeti. Per scongiurare ritorni a remote dittature la poesia oggi più che mai resta un mezzo utile per arricchire e incanalare le Coscienze al controllo e sostegno dell’ etica. La nostra mente conscia e inconscia dà a tutti la possibilità a pensieri filosofici. E poetici. Occorre solo esplorare le corde nei gangli del nostro micro-Cosmo. E farle vibrare. I partecipanti al concorso di Poesia” Isola Verde” incarnata già da tempo l’idea di “La libertà”, tentano di ricordarla come bene assoluto attraverso i loro versi per risvegliare le assopite coscienze., Schiavi di un sistema nichilista che sta letteralmente inghiottendo mente-corpo e spirito la poesia è una delle molteplici forme di arte per inviare messaggi a tutti i livelli. Paola e Luigi Castaldi hanno da sempre cercato frasi sul significato della libertà. Vogliamo citarne qualcuna riportata nell’opuscoletto ”Associazione Giochi Di Natale:” Lasciate che la Libertà regni. Il sole non tramonterà mai su una cosa gloriosa conquista umana” (Nelson Mandela). La problematica riflessione inerente al tema della “Libertà” è stata dedicata nell’ambito della premiazione al cittadino foriano Filippo di Lustro.
Con spirito di ricerca, l’Associazione, rivolgendosi a “ L’Officina della Memoria” del Centro Studi – Nino d’Ambra ha riportato le gesta patriottiche della congiura antiborbonica del 94 fallita e repressa nel sangue. Tra i cospiratori vi fu anche Filippo Di lustro e i fratelli Vincenzo e Domenico Manna che riuscirono a fuggire nascondendosi negli anfratti del monte Epomeo. Filippo di Lustro fà onore a Forio con la Sua idea di libertà e varrebbe la pena rileggerne la storia. Prima poesia classificata in assoluto:” Sotto il cielo di Aleppo” di Gaetano Catalano. Tute le lodi sono state degne di grande ovazione da parte di un sensibile pubblico. Difficile è stato il compito della giuria nel premiare i partecipanti. Riportiamo a lato gli altri vincitori e le motivazioni. La serata è stata rigenerante per la tematica che riguarda l’intero Pianeta. La riflessione è impregnata sulla linea da intraprendere per il conseguimento di una Pace duratura che premi i relativi riconoscimenti dei diritti Universali. La giuria: presidente Angela Procaccini-prof. Giovanni Barbieri-prof.ssa Anna Buonocore-dott Eduardo Cocciardo – Avv. Maria Giovanna Galasso- dott. Vincenzo Scotti- Avv. Luciano Trifogli.
Sotto il cielo di Aleppo
E’ sera, ma l’eco delle bombe non si placa,
è come un vento che piano s’avvicina
e sibilando come una serpe ti travolge.
Bagliori di esplosioni ingannano l’aurora,
ma è notte fonda e non si apre ai sogni,
soltanto agli incubi e all’ombra di un randagio.
Voci angosciose oltre il fumo e gli spari,
vite sospese come lumini si accendono,
poi lente si spengono sotto gli occhi di Dio.
Nel vortice di un sogno ti ho visto, Omran,
ho visto i tuoi occhi riflettere il mio cuore,
ho sentito la tua voce gridare muta al vento
sotto una pioggia di lacrime di stelle.
Sembravi un tenero virgulto che s’inerpica,
un mendicante di sorrisi e carezze,
un grumo di sogni in balìa delle granate
che scopre il sole sul fuoco dei copertoni.
Dietro la casa cresce un albero d’ulivo,
sembra un fantasma di legno senza foglie,
ci vive un passero che non vedrà più il sole,
incapace di squarciare fumo e polvere.
Su quelle strade imbrattate di sangue
per una guerra che non avrà mai pace,
come può un bambino scorgere la luce
se il freddo della morte è una chimera?
Come vorrei che gli urli delle loro paure
fossero scintille per le nostre coscienze,
forse potremmo pure consolarci
sapendo che non sono morti invano.
Gaetano Catalani Ardore Marina (RC). 1° Classificata Assoluto
Tela di ragno
Nu cantu d’arcegli gluima u jornu
e nu hjuhhju i sciroccu t’accarizza,
penzi a sta terra beglia e sfurtunata,
undi l’anima è pigghjàta p’a capizza.
Ammenz’a vigna di racina nira,
nudu i ventu u silenziu addimùra,
pur’i petri rihjàtanu a mmucciùni,
testimon’i ricordi ormai addurmùti.
Valuri antichi c’ancora resìstunu,
edera marcia c’o muru s’appìccica,
tila di ragnu ca i paura si gurda
mentr’u chjumbu l’arcegli scrapìja.
Non dassavanu mancu pemmu parli,
stavi ccìttu mentr’u cori rumbuliàva,
viaggiavi sulamenti c’u penzèru
e nte fermàti puru l’occhj chjudìvi.
Vita stutàta c’a paura cundùta,
ca comu na hjumàra t’allagava,
eri nu hjur’i campu c’appassìa
mentri cadìvi sutt’o focu da lupara.
Nta glia terra ca i raggi schjumìja,
na rosa russa luccica nto pratu
nsemi a farfagli curiusi di vita
c’a zagara cerca pemmu sturdi.
A malerba però non vol’u mori
e a storia si ripeti semp’uguali,
a libertà esti n’aquila senz’ali
e l’orbu c’u mutu s’arripìcchja.
Tela di ragno
Un canto di uccelli illumina il giorno
e un soffio di scirocco ti accarezza,
pensi a questa terra bella, ma sfortunata,
dove l’anima è presa per la cavezza.
In mezzo alla vigna d’uva nera,
nudo di vento il silenzio si attarda,
pure le pietre respirano di nascosto,
testimoni di ricordi ormai assopiti.
Valori antichi che ancora resistono,
edera marcia che al muro s’appiccica,
tela di ragno che di paura si sazia
mentre il piombo gli uccelli sparpaglia.
Non permettevano nemmeno che parlassi,
stavi zitto mentre il cuore palpitava,
viaggiavi solamente col pensiero
e nelle fermate pure gli occhi chiudevi.
Vita spenta con la paura condita,
che come una fiumara t’inondava,
eri un fiore di campo che appassiva
mentre cadevi sotto il fuoco di lupara.
In quella terra che di raggi spumeggia,
una rosa rossa brilla sul prato
assieme a farfalle curiose di vita
che la zagara cerca d’inebriare.
La malerba però non vuol morire
e la storia si ripete sempre uguale,
la libertà è un’aquila senza ali
e il cieco col muto s’accartoccia.
Gaetano Catalani Ardore Marina (RC) 1° Classificata sulla Libertà