Psichiatra settantenne molesta paziente ad Ischia

” Ho un cazzo bellissimo”.”Quanti orgasmi hai in un mese?” Così ha esordito un aitante medico psichiatra alla sua vecchia paziente.La stessa tastata più volte ha riferito l’accaduto ad uno dei pschiadri del centro di salute mentale di Ischia Porto. La sofferta creatura si é rivolta al Centro   locale dopo la violenza verbale avuta dall’animale dal ” cazzo bellissimo”. E di lì Trauma su trauma. E così da persona disturbata da più di venti anni si ritrova nelle fauci di un altro lupo che da buon maschio latino sminuisce l’aggressione del collega perverso dicendo:” hai fatto bene a venire da noi” E la storia finisci quì. Niente affatto ! Abbiamo contattato un altra signora anche lei paziente dello psichiatra,attendibile visto che non prende psico-farmaci da mesi e on saputo dell’accaduto non ha esitato a sviscerare i toccamenti del settantenne negli anni trascorsi.” cambiai medico per tale ragione e allora mi vergognai di dirlo a mio marito che puntualmente era fuori la stanza durante il colloquio con lo psichiatra.Chiaramente x ora non possiamo fare il nome del dott. X. Attendiamo che il centro di salute mentale faccia luce sulla questione e che le due vittime consegnino l’accaduto nelle mani della giustizia.Come si difendera il mostro da tale accuse? Dirà che sono inattendibili le presunte affermazioni delle malate , oppure lui usa tale linguaggio e palpazione come terapia d’urto? Stiamo ancora indagando su altre pazienti da bifolco seguite.Speriamo ad un azione legale. Speriamo almeno x il momento che il maniaco medico prenda coscienza della sua spregiudicata professionalità e si freni almeno x non creare i ulteriori danni.Sono anni che si perpetuano gli abusi nello studio del settantenne ma la vergogna x la denuncia a tutt’ora ha permesso incolumità al maiale.I danni psico-fisici enormi procurati ai suoi pazienti non possono essere calcolati in cifre. ma in giustizia senz’altro.Ischia isola degli incesti. Luogo di ludomania. Sito in cui qualcuno sempre malato mentale vieni rinchiuso e sepolto vivo in una camera di due metri come nel film “la maschera di ferro” x non perdere pensione e invalidità.Somme che andrebbero agli Istituti adatti al recupero Dove sono gli assistenti sociali? Perchè non controllano tali crimini? Troppo lavoro e tanta professionalità si investe nel seguire chi  chiede soccorso .il malato vittima della società, diventa a sua volta anche vittima dei medici e di tutto l’apparato a cui si rivolge.E’ ora che si indaghi su questi fenomeni sociali prima che qualcuno tra paziente medico ed Assistenti sociali ci lascino le penne.Lavorate un poco e bene x favore. di luciamanna