La zona di Punta Caruso, sito altamente paesagistico, da sempre è luogo di perdizione. E di oltraggio alla Natura.Messe nere e madonne si intrecciano all’alegro scambio di coppie. E guardoni.Il piacevole gioco non danneggia il paesaggio quanto il vilipendio che esso subisce quotidianamente.In villa Colombaia lecci abbattuti x legna da camino con pretesto di eventuali malattie alboree. Solo l’intervento repentino dei vigili urbani stanarono il colpo basso durante l’amministrazione Regine.Rifiuti con annessi cessi lasciati a bella vista ai margini dei sentieri. Alberi divelti che si sposano con cavi di alta tensione ai cui richiami l’amministrazione risponde picche perchè ancora non è scappato il morto.Rampe di cemento nei locali della Madonna di Zaro comparsi e scomparsi dopo nostre denunce.E chi più ne ha più ne metta. Per la teoria delle finestre rotte tutti si sentono ormai obligati ad abusare della zona di Zaro come si fa nel gruppo con gli stupretori.Presa di mira anche dall’amministrazione di Franco Regine tre anni fa la signora Punta Caruso fu violentata e sfruttata a zona ecologica per il travaso dei rifiuti solidi urbani con tanto di delibera avallata x sei mesi dalla Soprintendenza di Napoli. Nella delibera veniva sottolineato che alla decorrenza la cementificazione effettuata nella su detta zona di valore altamente pasagistico…veniva smantellata.Quindi cemento x emergenza e temporaneo come un prelievo forzato da parte dello stato.Costo ai cittadini foriani sempre x sei mesi E. 200.000 ( duecentomila). Il cemento è ancora a Zaro. E il vecchio presidente di chi tutela il Patrimonio ossia la Soprintendenza stranamente dopo le nostre battaglie x la rimozione della munnezza si dimise.Il nuovo presidente della Soprindentenza a quasi tre anni dal delitto ambientale, ( formulato x legge e per fortuna oggi punibile) dal suo insediamento cosa intende fare? Prendere o lasciare? In giro si vocifera che l’amministrazione del Deo vorrebbe conferire di nuovo a Zaro la munnezza foriana. ossia il travaso con sosta sorvegliata.E come gli ebrei erranti la super Eco con i suoi camion oleati con parfaum di Paris ritornerebbe alla casa del Padre.Casa ubicata a 250 metri dal mare e il percolato non avrebbe molta strada da fare per raggiungere il mare sottostante all’area. Cosa farà la Soprintendenza per un eventuale ritorno al vecchio Amore? Lascerà che il liquame sversi in mare come da legge non consentito? Qualcuno di dovere farà Smantellarà la piattaforma di cemento che del provvisorio è diventata una istituzione? La delibera parla chiara Sei mesi e ritorno allo stato dei luoghi. La Soprintendenza è un ente che dovrebbe tutelare i beni architettonici-paesaggistici-artistici culturali. In Italia sono 17 le Soprintendenze e tra queste capita anche quella di Napoli. Ciò che si è verificato a Punta Caruso- complesso alberghiero di Cava del’isola rientra nell’ambito del controllo dell’Ente Campano. L’Ente è distratto x Ischia, oppure superficiale nel dare parere, avallando talvolta anche le delibere comunali. In entrambi i casi la situazione resta tenebrosa e grave.di luciamanna