Risveglio globale: Transizione quantistica e trasformazioni vibrazionali in atto.

Transizione quantistica

   Oggi, in tutto il mondo stanno avvenendo cambiamenti di civiltà senza precedenti. Senza esagerare, stiamo assistendo all’inizio di una nuova era nella storia dell’umanità. “Transizione quantistica”, “risveglio globale della coscienza”, “trasformazione vibrazionale”, “ascensione della Terra” – oggi molti non hanno solo familiarità con questi concetti per sentito dire, ma sono già attivamente e consapevolmente coinvolti nei processi in corso.

   Ora anche le persone lontane dall’esoterismo e dalle ricerche spirituali capiscono che l’umanità è in una fase acuta di una crisi di civiltà e per la nostra continua esistenza sul pianeta sono necessarie trasformazioni radicali letteralmente in tutte le sfere della società. Allo stesso tempo, è abbastanza ovvio che, prima di tutto, sono necessari cambiamenti nella coscienza di ogni persona. In effetti, stiamo parlando di un salto di qualità nello sviluppo della coscienza umana. Questa è precisamente l’essenza di quei cambiamenti cardinali che attendono l’umanità con l’inizio di una nuova era.

   Nei cicli cosmici, la trasformazione vibrazionale del pianeta e di tutta l’umanità è direttamente correlata all’Era dell’Acquario, che è già iniziata.

   A prima vista, il concetto di Era dell’Acquario, che è astratto, ha un contesto astronomico molto specifico. Il sistema solare è in costante movimento nella nostra galassia della Via Lattea, la cui struttura energetica dello spazio è disomogenea, e si sta ora spostando da un’area dominata da radiazioni a bassa frequenza a una zona di campi ad alta frequenza. L’impatto delle energie ad alta vibrazione dell’Universo colpisce inevitabilmente nel modo più radicale sia sul Sole che sulla Terra, e ancor più sulle persone.

   A livello fisico, sono già numerosi i segnali di una trasformazione globale: aumento della frequenza di Schumann, registrazione di fenomeni spaziali anomali, cambiamento climatico globale, aumento del numero di disastri naturali e catastrofi, ecc.

   La Transizione Quantistica non è tanto l’evoluzione della realtà quanto l’ evoluzione della percezione della realtà e l’evoluzione dell’autocoscienza. Cambiare la realtà stessa è una conseguenza. È necessario comprendere chiaramente che tutti i cambiamenti in atto consistono principalmente nella trasformazione della coscienza umana, cioè nell’aumento della consapevolezza con un’espansione multipla della percezione. Pertanto, le persone risvegliate della nuova era inizieranno a dare per scontato non solo il familiare mondo fisico densamente materiale, ma anche altri livelli e strati di realtà che sono inaccessibili ai cinque sensi, che solo pochi ora vedono – sciamani, sensitivi e simili.

   Per migliaia di anni, la sacra conoscenza della vera natura della realtà, del rapporto tra l’uomo e Dio, è rimasta il privilegio di una ristretta cerchia di iniziati. Sono stati tramandati di generazione in generazione a successori selezionati e sono stati rigorosamente custoditi. Ora è giunto il momento per la divulgazione di tali informazioni: la vera conoscenza penetra massicciamente nella coscienza pubblica attraverso numerosi canali e diventa disponibile per tutti i ricercatori. Di per sé, tale supporto informativo catalizza ancora di più il processo di trasformazione della coscienza.

   Gli iniziati di varie direzioni spirituali e occulte sono ben consapevoli delle ragioni dell’esplosione di rivelazioni in atto. Pertanto, i cabalisti collegano direttamente la prossima Transizione Quantistica con il tempo, quando i popoli del mondo scopriranno la conoscenza segreta delle “relazioni di causa-effetto dell’universo” e una persona “apprende il vero significato della vita e sarà in grado di identificarsi con l’eternità” [ 64 , 65 ]. Lo Zohar, il libro sacro della Kabbalah, dice: ” Tutti i tesori ei segreti celesti, sui quali molte generazioni hanno combattuto per svelare, saranno trovati e risolti nell’Era dell’Acquario“. Viene anche indicato che le persone dell’Era dell’Acquario utilizzeranno fenomeni che non solo non esistevano prima, ma che erano impossibili persino da immaginare [Milendia Solomarina :o6-08-2021oo28

L’artista Matteo Ridolfini chitarrista e compositore di musica Jazz :eccellenze italiane affermate all’estero

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, chitarra e spazio al chiuso Matteo Ridolfini ,laureatosi a San Pietro a Maiella con 110 e lode,fa parte di quelle eccellenze italiane che,purtroppo ,per affermarsi,tentano nuovi spazi all’estero.Matteo Ridolfini ha continuato a perfezionarsi presso l’Università Musicale di Berlino dove ha conseguito la laurea con lode speciale in Jazz. Fra i grandi di questa disciplina si esibisce in accadimenti musicali di rilevante importanza.E’ chitarrista e compositore di musica Jazz.Insegna musica moderna in un prestigioso istituto tedesco di Berlino.Noi gli auguriamo progetti sempre più ambiti che facciano onore a Napoli e all’Italia dove tutto resta difficile nel potersi affermare. Ci auguriamo,per il bene del nostro paese  che si riesca ad arginare la fuga delle nostre preziose eccellenze all’estero nell’ottica di una crescita a noi preziosa.Ciro Ridolfini

Green Pass :La piattaforma del controllo globale vista da Marcello Pamio

Marcello Pamio.La farsa pandemica, alimentata dai media e sostenuta neiGreen Pass Covid - Foto e Immagini Stock - iStock numeri dai tamponi, è servita per creare paura e disagio e arrivare alla “soluzione”: il vaccino!
Il vaccino e il bailamme sociale hanno permesso l’accettazione della Certificazione Verde, che porterà al Credito Sociale.

Tutti pensano erroneamente che il Green Pass sia un semplice lasciapassare da usare esclusivamente in piena emergenza sanitaria. Purtroppo non è così: si tratta di una piattaforma digitale emessa dal Ministero delle Finanze, legata al Codice Fiscale e rappresenta l’inizio della fine di ogni libertà.

Una volta passato il Covid infatti, sarà la volta dell’emergenza climatica e/o energetica, che faranno diventare il GP lo strumento di controllo assoluto.
Da qui il senso del nome Green…

Sarà collegato con l’ID (identità digitale) e conterrà i dati economici, bancari, sanitari (fascicolo elettronico e passaporto vaccinale), biometrici e tutte le app funzionali per i pagamenti elettronici (IO, Apple pay, Google pay, ecc.).
La moneta infatti sparirà per lasciare il posto alla società cash-less. Tutto diventerà digitale (soldi, salute e vita) e tutto finirà nella piattaforma. Da qui in poi inizierà il controllo globale, anche sotto forma di Credito

Come detto, quando finirà la farsa virale, daranno inizio alla gestione dei cambiamenti climatici.
La piattaforma infatti terrà traccia perfino dell’impatto ambientale (sotto forma di emissione di CO2) dei prodotti che acquisteremo e raggiunta una soglia decisa da qualcuno, il Green Pass si bloccherà (colore rosso), come pure se avrete pendenze con la PA. Non pagate una multa, il bollo dell’auto o vi dimenticate una rata dell’Inps? Non potrete più lavorare, né accedere ai vari servizi, tra cui quelli sanitari (ospedali, cure mediche, ecc.)

Moris San:la Verità sul passaporto verde approvato a settembre nel 2019

Gratis Medicina e Scienza

La verità sul passaporto sanitario: già approvato a Settembre 2019

ALLA RICERCA DELL’ARCA PERDUTA.L’agronomo dott.Augusto Coppola per l’ennesima volta cerca di spiegare l’inutilità del green pass ai sordi dell’isola d’Ischia

Sono esausto di ascoltare .
“Viviamo un momento storico affascinante ed indimenticabile. File di poveri cristiani, che ogni 48 ore, si accalcano davanti alle farmacie Italiote, per recarsi da un farmacista, che scavi nelle loro narici, alla disperata ricerca di quel fetente di VIRUS. …che purtroppo non c’è! 15 euro cadauno a tampone… a prezzo calmierato”
Ovviamente si può obiettare con la ricorrente frase “si facessero il vaccino e non rompessero i coglioni”… il problema è che a ben vedere, il COGLIONE è quello che la pronuncia. Se si tiene conto di tutto quanto fin’ora capito (Per chi vuol capire)
Con la variante Delta, diffusa in Europa da giugno, la protezione dei vaccini (che non immunizzano!), è scesa dal 90-95% al 65-70%. Vuol dire che le probabilità di contagiarsi nonostante la doppia iniezione non sono poi così basse. Se a questo aggiungiamo, che occorre circa una settimana, dopo la somministrazione, perché il vaccino dia questa “copertura” e inoltre, dopo tre mesi dalla somministrazione, un vaccinato contagiato, contagia come un non vaccinato (informatevi bene…), capirete due cose fondamentali:
1) il green pass non serve a garantire un bel nulla, ai fini della garanzia del non contagio
2) Cosa più importante poi, che chi è costretto per lavorare e vivere, a farsi il tampone ogni 48 ore, con un risultato negativo, È IL SOGGETTO PIÙ SICURO, CHE DI SICURO NON CONTAGERÀ NESSUNO, PERCHÈ È CERTIFICATO CHE NON HA CONTRATTO IL VIRUS E CHE RISCHIA DI PIÙ ACCANTO A UN VACCINATO (con green pass), CHE PUÒ CONTAGIARLO
QUESTI SONO I VERI EROI❗
Quindi, non rompete i coglioni voi e andate affanculo. Ve lo firmo anche
Augusto Coppola

 

 

Il temerario giornalista d’inchiesta Francesco Amodeo suggerisce cosa fare contro il green pass alla luce degli incidenti al porto di trieste

Ecco cosa devono fare gli italiani con i portuali di Trieste per vincere la battaglia sul Green Pass.

 

Quello che sta avvenendo a Trieste in queste ore è opera di uno stato totalitario a cui è caduta definitivamente la maschera. Il re è nudo, ora spetta a noi mostrarlo al mondo. Quello che sta accadendo non ha nulla a che vedere con la questione sanitaria o con il contenimento della pandemia. È un attacco senza precedenti – negli ultimi 50 anni – alla democrazia. È un attacco ai diritti dei lavoratori. È un attacco al sacrosanto diritto dei popoli di manifestare il proprio dissenso. Il fatto che i sindacati, stiano assecondando lo sgombero forzato di lavoratori che protestano per il diritto al lavoro, è la cristallizzazione del nuovo regime imposto e l’abbattimento di ogni possibile barriera o filtro tra il potere e quei lavoratori lasciati al massacro nelle piazze. Emblematico per quanto drammatico l’abbraccio tra Landini della CGIL e Mario Draghi a marcare il sodalizio tra chi avrebbe dovuto tutelare quei lavoratori e chi invece a quei lavoratori sta togliendo ogni diritto.

Il problema ora è che se la protesta dei portuali di Trieste continua ad essere guidata e sostenuta soltanto da loro, il potere quanto prima indurrà una spaccatura al loro interno tra favorevoli e contrari alle trattative con il governo poi la frangia più accondiscendente verrà convocata nei palazzi del potere e da quel momento la spaccatura diventerà una vera e propria lotta intestina, che vedrà i promotori depotenziarsi e boicottarsi a vicenda. A quel punto la protesta si sgonfierà. Lo abbiamo già visto con il fenomeno dei Forconi in passato ed è la prassi che il potere ha sempre usato in situazioni del genere.

Per evitare che ciò accada nuovamente dobbiamo fare tutti in modo che la protesta – partita dai portuali di Trieste come teste d’ariete – venga ripresa efatta propria da tutto il paese. In modo che qualora i portuali dovessero fare marcia indietro, sarebbero tutte le altre categorie di cittadini a continuare il blocco del medesimo scalo portuale o degli accessi ad esso.

Per far sì che questo possa realizzarsi dobbiamo fare crescere il nostro sostegno a Trieste e federare le piazze. Inutile dirvi che la soluzione più efficace sarebbe quella di raggiungere tutti lo scalo epicentro della protesta (chi può farlo lo faccia subito) ma mi rendo conto che è una soluzione utopica. Da molte regioni è difficile spostarsi in massa e per lunghi periodi, per motivi logistici ed economici.

Allora non resta che organizzare dei presidi nelle maggiori città italiane possibilmente con maxi schermi collegati in diretta streaming con il porto di Trieste in modo che tutti possano vedere quello che sta accadendo e si possa al tempo stesso dimostrare che la protesta non è più quella di una singola specifica categoria e quindi non basterebbe intercettare pochi leader per farla naufragare.

Qualora i portuali accettassero il compromesso, infatti, i rappresentanti dei presidi già attivi nelle varie città si sposterebbero a quel punto tutti nei pressi del porto di Trieste.

Mi rendo conto che si tratta di una organizzazione capillare che richiede finanziatori e tanto lavoro.

Ma siamo al punto in cui a Trieste o si fa l’Italia libera o si muore da schiavi.

A questo proposito, per essere concreti propongo una serie di strategie che andrebbero portate avanti da subito nello scalo di Trieste.

  1. Bloccare la zona delle merci dirette in Germania

Il 22 aprile 2021 L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha firmato la concessione per la Piattaforma Logistica di Trieste, che durerà fino a 2052, alla società Hhla Plt Italy, controllata dall’Autorità portuale di Amburgo Hamburger Hafen und Logistik. Il terminal sorge nella Zona Franca di Trieste.

Si è consolida così la presenza della Germania nello scalo giuliano, che ad aprile scorso ha visto un altro evento: il raddoppio del servizio ferroviario dal Terminal Samer Seaport del porto di Trieste e il terminal intermodale Tricon di Norimberga, gestito dal Gruppo Bayernhafen, passando da uno a due viaggi la settimana.

Protestare annunciando il blocco della zona dove partono le merci per la Germania vorrebbe dire creare un danno enorme ai tedeschi che interverrebbero in sede europea dove la fanno da padroni.

Questo permetterebbe di realizzare il secondo punto: Mettere il potere contro il potere.

Se da una parte stanno provando a mettere il popolo contro il popolo dall’altra parte bisognerebbe rispondere mettendo il governo italiano contro l’Unione Europea. Il blocco delle merci dirette in Germania costringerebbe l’Unione Europea ad intervenire facendo la voce grossa con il nostro governo. A quel punto non resterebbe che fare appello ai regolamenti europei per imporre alla UE di intervenire per la cancellazione dell’obbligo del green passper i lavoratori italiani. Nello specifico ai regolamenti europei che riguardano la concorrenza e le discriminazioni.

Emergerebbe infatti il problema legato alla concorrenza, tema che le istituzioni europee hanno sempre trovato utile fingere di avere a cuore. Le aziende italiane, verrebbero di fatto sfavorite rispetto ai propri concorrenti europei, dato che l’accesso al lavoro con green pass causerebbe una diminuzione forzata della forza lavoro disponibile ed un conseguente calo indotto della produttività. Questo rientrerebbe nella cosiddetta concorrenza sleale tra paesi,non consentita in Unione Europea.

Un lavoratore italiano, a sua volta, risulterebbe discriminato rispetto ad un lavoratore di altri paesi europei dato che sarebbe l’unico costretto a mostrare un green pass per accedere al posto di lavoro. Si creerebbe quindi una disparità di trattamento tra lavoratori europei ma non per quanto concerne misure di competenza dei singoli stati come il salario o gli orari lavorativi ma per quanto concerne il diritto stesso e l’accesso al lavoro e questo non potrebbe essere tollerato da istituzioni che si definiscono comunitarie.

A quel punto cadrebbero ulteriormente le maschere. L’Unione Europea esiste o no? Potrebbe l’UE continuare ad assecondare certe scelte del governo italiano mostrandosi una entità inesistente e perdendo completamente la propria ragione d’esistere? O sarebbe costretta ad intervenire per il rispetto dei principi europei e per salvare la faccia?

Ecco che il popolo avrebbe in questo modo indotto il “divide et impera” all’interno del potere. Ossia li avrebbe ripagati con la stessa strategia che il potere ha sempre usato per sottometterli, spostando l’epicentro dello scontro. Tra i due litiganti sarebbe il terzo a godere.

Quando una protesta entra nel vivo, come sta accadendo a Trieste, e tutti i riflettori del mondo vengono puntati sulle richieste dei manifestanti, bisogna approfittarne per far cadere le maschere. Inutile gridare slogan svincolati da qualsiasi proposta concreta. Facciamoci trovare con le idee chiare. Se il governo più europeista che abbiamo mai avuto ci impone di rispettare le sue regole. Rispondiamogli che non possiamo farlo perché “ce lo chiede l’Europa” e chiediamo all’Europa di far rispettare le proprie. In questo caso, quando la Germania avrà disagi sulle proprie merci per le scelte del governo italiano, sarà la prima a pretendere che l’Europa intervenga per farle rispettare.

 

Francesco Amodeo 

I DATI UFFICIALI SFATANO LA LEGGENDA METROPOLITANA : NON È VERO CHE ”CON IL VACCINO SE SI PRENDE IL COVID CI SI AMMALA IN FORMA PIÙ LIEVE”

Il rapporto dell’incontro tecnico n.22

Oggi vi parlo di un importante documento ufficiale del governo britannico, il rapporto dell’incontro tecnico n.22 del 3 settembre 2021, consultabile in lingua inglese nel sito governativo:

https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1014926/Technical_Briefing_22_21_09_02.pdf?fbclid=IwAR0rmZT3KWnNdOrJHE5yUCPuS3gPbWcQG2Rg9_3tZzQz7iUu0GdLof9NQp0

Ci interessa in modo specifico il quadro riassuntivo presente alle pagine 21 e 22 che analizza i contagi, l’ospedalizzazione in emergenza ed i decessi dei casi di variante Delta del Sars-Cov2 dal 1 febbraio 2021 al 29 agosto 2021, divisi per stato di vaccinazione.

Vi prego di prestare attenzione, perché è un raro caso in cui i dati sono molto chiari. Esaminiamo il numero dei contagi.
492.528 in totale, di cui 222.623 vaccinati e 219.716 non vaccinati.

Questo dato, già da solo, ci dice che i vaccinati non sono affatto protetti dal virus come la propaganda insiste nell’affermare. Anche i vaccinati si ammalano. Come vi ho sempre detto e come ammettono anche le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini nei relativi fogli illustrativi.

Questo dato, da solo, conferma qualcosa che fondamentalmente sanno tutti, ma che viene depotenziato della sua rilevanza, perché il semplice buonsenso ci indurrebbe a porci la domanda: “Se non mi protegge dalla malattia, a che serve il vaccino?” Che è un quesito che non vogliono che voi vi poniate.

Esaminiamo il dato dei decessi, molto più significativo. Nel periodo in esame sono morte 1798 persone, di cui 1233 vaccinate e 536 non vaccinate.
Il 68,6% dei morti con il Covid-19, variante Delta, era vaccinato.
Si tratta di un dato incontestabile che demolisce il mito “anche se si prende, si prende in forma lieve”.

Non è vero e questi dati lo dimostrano, andando ad aggravare quanto emerso in precedenza nella ricerca clinica effettuata in Israele, che aveva già dedotto dall’esame di 152 casi, che il tasso di mortalità dei soggetti vaccinati con vaccinazione completa “è simile a quello dei pazienti non vaccinati e ospedalizzati per Covid-19.”

Non mi sorprendono questi numeri e non dovrebbero sorprendere neanche quelli di voi che mi seguono, perché è quanto sto ripetendo da tempo. Questa campagna di vaccinazione è inutile e dannosa, proprio perché effettuata durante l’epidemia e non prima. E non sono sorpreso neanche dalla lettura dei decessi per età, dove emerge con chiarezza come siano i pazienti con più di 50 anni ad aver avuto il decorso letale. Dopo la mezza età il sistema immunitario si indebolisce e lo stress della vaccinazione può determinare condizioni generali più predisponenti alle complicazioni fatali del Covid.

Detto in altre parole, la campagna di vaccinazione, con l’epidemia in corso, è andata ad indebolire proprio quei soggetti più cagionevoli, assottigliando ulteriormente le loro naturali difese immunitarie, coi drammatici risultati che questi numeri fanno emergere. E vi ricordo che, in assenza di farmacovigilanza attiva, i dati sono comunque parziali rispetto alla situazione reale, rispetto all’effettiva portata dei danni che la sierizzazione di massa sta causando.

Mariano Amici medico

Codacons: La proroga dello stato di emergenza è illeggittima

«La proroga dello stato di emergenza è illegittima»

fonte:

La  proroga  dello  stato  di  emergenza  dichiarata  con  il  d.l.  105/21  ha  reso  illegale  una  condizione  illegittima,  ha  permesso  al  Governo  di  mantenere  la  concentrazione  nelle  proprie  delle  funzioni  esecutive  legislative,  sovvertendo  con  metodo  violento  antidemocratico  l’ordine  costituzionale,  intimidendo  la  popolazione  per  l’esistenza  attuale  concreta  di  una  emergenza  sanitaria  così  destabilizzando  distruggendo  l’ordinamento  costituzionale,  economico  sociale  del  Paese».  La  stroncatura  della  gestione  politicogiuridica  della  pandemia  nella  denuncia  di  Codacons  associazione  “Mille  avvocati  per  la  Costituzione”  è  netta.  Tra  le  pagine  della  denuncia  depositata  presso  le  procure  della  Repubblica  di  Roma  di  Reggio  Calabria  si  punta  il  dito,  con  tanto  di  riferimenti  giurisprudenziali,  contro  provvedimenti  governativi  che  nel  corso  di  questi  due  anni  minano  l’ordine  costituzionale,  l’ordinamento  costituzionale  il  metodo  democratico,  con  riferimento  al  contesto  normativo,  alla  illegittimità  dello  stato  di  emergenza,  alla  illegalità  della  proroga  dello  stato  di  emergenza  oltre  il  31  luglio  2021,  all’uso  della  forza  della  violenza,  all’intimidazione  ed  al  grave  danno  alla  nazione,  illustrando  reati  che  attentano  alla  personalità  dello  Stato  (e  contro  la  salute  pubblica  la  pubblica  amministrazione).  Condotta  del  Governo  accusata  di  «far  leva  sulla  paura  della  “chiusura”  e,  si  badi,  non  del  virus»  creando  un  «grave  danno  al  Paese»