Lettera aperta dell’Ambasciata della Federazione Russa al direttore del CORRIEREdellaSERA

Signor direttore,
abbiamo letto con stupore e un po’ di disgusto l’articolo “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell’autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d’Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l’autore di questa “opera”, intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l’attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come “nazione fascista” governata da un “regime fascista”. Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell’Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L’odiosissima parola “fascismo” che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell’Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a “fermare il fascismo di Putin”, che rappresenterebbe “una minaccia mortale per l’Europa e per le società europee”, a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei “fascisti” nei russi che hanno sempre avuto un’indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, signor direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.
Signor direttore,
abbiamo letto con stupore e un po’ di disgusto l’articolo “Così Putin minaccia tutti noi” di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell’autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d’Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l’autore di questa “opera”, intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l’attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come “nazione fascista” governata da un “regime fascista”. Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell’Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L’odiosissima parola “fascismo” che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell’Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a “fermare il fascismo di Putin”, che rappresenterebbe “una minaccia mortale per l’Europa e per le società europee”, a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei “fascisti” nei russi che hanno sempre avuto un’indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, signor direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.

I fanghi dell’alluvione di Casamicciola Terme smaltiti sull’intero territorio ischitani sono altamente tossici? Un interrogativo a cui urge risposta

Fanghi & detriti, tutto il “peso” della frana di ...i FANGHI  smaltiti sull’intero territorio ischitano causati  dall’alluvione del 2022 sono altamente  tossici?  Secondo alcuni esperti nel settore si direbbe  di si’ vista la mole di oggetti inquinanti catturati lungo il tragico tragitto dal pluviale.Se il probatorio dovesse corrispondere al vero… della tossicita’ del malmoso pasticcio chi ne pagherebbe le conseguenze in tema di salute se non l’ignaro cittadino? Urge inchiesta ad horas affinché l’Amleto venga chiarito! Intanto si vocifera che gli aspiranti sindaci alla corsa del comune di Forio per dare un messaggio forte e di riconoscenza al popolo ,una volta eletti il loro primo pensiero sara’ quello di appurare la tossicità o meno del fertile.Chiaramente per cautelare la salute della loro progenie e quella dei cittadini .l.m.

Vito Iacono Candidato Sindaco nel comune di Forio d’Ischia

Un Paese, una Comunità misura la sua civiltà dall’attenzione, dal rispetto che rivolge alle persone costrette a vivere con una disabilità. Non capisco perché, come fosse un tabù, nel tempo, la politica non abbia mai messo al primo punto delle cose da fare quelle fondamentali per rendere un Paese a misura di disabile. Non si capisce perché non siano mai state promosse politiche ed iniziative serie per l’abbattimento delle barriere architettoniche, fisiche, sensoriali e culturali che impediscono alla persona disabile una piena partecipazione alla vita sociale limitandone la mobilità e la piena fruibilità di luoghi dove si esercitano diritti primari dei cittadini dalla salute, allo studio, al lavoro, allo svago.
E’ questa la mia priorità!!!
Ed è per questo che prevedo il pieno coinvolgimento nella vita amministrativa di persone diversamente abili che si sentano protagonisti della loro vita e della vita del nostro Paese e che a pieno titolo lavorino per creare, per loro, le migliori condizioni di vita.
Centri di riabilitazione con competenze, professionalità e strumentazioni che soddisfino i loro bisogni, percorsi protetti per vivere appieno il nostro Paese senza dover fare slamom tra macchine ed ostacoli, centri di aggregazione che favoriscano processi di integrazione e di inclusione anche occupazionale.
I nostri disabili e le loro famiglie sono le persone alle quali dobbiamo dedicare le nostre attenzioni e delle quali dobbiamo prenderci cura, dando risposte concrete ai loro bisogni ed evitando che per vedere soddisfatte le esigenze terapeutiche e di altra natura sono costretti a lasciare la nostra Isola, allontanarsi dagli affetti o aspettare tempi lunghissimi che ne pregiudicano, per alcune forme di disabilità, il pieno possibile recupero.
Non vi lasciamo soli!!!

La Giornata internazionale della Donna? Insieme, Al Torrione di Forio l’8 marzo 2023.

 

 

L’incipiente primavera si coglie soprattutto dalla fragranza diffusa nell’aria di un morbido e vellutato
stame, la mimosa. Il gradevole profumo si espande tra i giardini e le ville di questo scoglio incantato
e ci ricorda che sta per avvicinarsi la Giornata internazionale della Donna, che ricorre l’8 marzo di
ogni anno,
Una giornata particolare, dunque, per ricordare non solo le conquiste sociali, economiche e politiche,
ma anche le discriminazioni e le violenze che le donne subiscono ancora, in quasi tutte i paesi del
mondo.
Fin dall’inizio del secolo scorso la donna ha lottato per ottenere quel ruolo preminente nella vita
sociale, che le consenta di avere almeno delle pari opportunità e dignità. Purtroppo, ancora troppo
spesso, si assiste, sia dai comportamenti personali, sia istituzionali, ad una negazione di questi
principii ineluttabili. Proprio per sottolineare questi aspetti, la Festa delle Donne è una delle due
giornate dedicate ai diritti di genere insieme alla Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne, che cade ogni anno il 25 novembre.
La mimosa fu scelta come simbolo dell’emancipazione femminile dalle organizzatrici delle
celebrazioni italiane che cercarono un fiore di stagione da scambiarsi e che costasse poco, e lo
trovarono appunto nella mimosa.
Per il tradizionale appuntamento, in occasione della giornata internazionale dedicata alle donne,
l’Associazione Culturale Radici, con la mente sempre rivolta al compianto Presidente Giuseppe
Magaldi, ha programmato un evento per ricordare conquiste, discriminazioni e violenze sulle donne
presso il Museo Civico Giovanni Maltese, ove saranno accolti tutti coloro che vorranno apportare la
propria testimonianza, al fertile contributo d’idee, inizialmente proposte dagli ospiti invitati
dall’Associazione.
Tra i numerosi ospiti, la Proff.ssa Anna Capodanno, la Dott.ssa Francesca Visone, il M° Raffaele De
Maio e il regista e scrittore Prof. Eduardo Cocciardo. L’Associazione Radici è lieta di accogliere,
inoltre, i Proff. Federica Monti e Fabio Bianco che guideranno gli allievi dell’Accademia Musicale
Note sul Mare nell’esecuzione di brani del repertorio classico di autori dell’800.
Il titolo di questo messaggio «Lotto di marzo» non è un gioco di parole ma un’esortazione
all’aggregazione per la rivendicazione di un ruolo prioritario al femminile.
Appuntamento presso il Museo Civico Giovanni Maltese mercoledì 8 Marzo 2023 ore17.30.
Altre notizie alla pagina: https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/lotto-di-marzo
Luigi Castaldi

Stato- Mafia

Il giorno 2 giugno del 1946 come tutti sanno nacque la Repubblica italiana. Se avesse prevalso la monarchia ( anche se la nobiltà come sostiene H. Nitschctz : “e’ il quantum di cui uno possiede.. tutto il resto é vilta’! ) , con tutte le sue lagune e soprusi ,e non é stata la più alta forma di democrazia, noi oggi non staremo quì a parlare ancora di mafia. Con l’avvento della Repubblica e le libere votazioni abbiamo partorito con l’aiuto degli americani il primo governo dello Stivale denominato “Democrazia Cristiana”. Si sà che il prezzo da pagare per l’auxsilio americano per l’ascesa dei democristiani é stato altissimo visto che in cambio dei voti mafiosi si permise l’arrivo in Parlamento di esponenti in ” giacca e cravatta” con prole a seguito. Gran parte della mafia, e, questo non é mistero… si avvicenda negli scanni di Montecitorio. E ancora stiamo a discutere chi ha contribuito alla morte di Falcone e Borsellino. Denaro, Riina sono manovalanze delle menti e volti che Giovanni Falcone e Borsellino avevano individuato. L’ agenda del magistrato fatto saltare in aria con la Sua scorta, ne conteneva ormai nomi. I Mandanti di cui si era giunti quasi alla identificazione avevano provveduto tempestivamente che agenti della Cia sopragiunggessero sul luogo del misfatto criminoso per appropriarsi di quella “Rossa” documentazione che i corrotti giornalisti italiani sono costretti a dichiarare come appropriazione indebita ieri a Totò Riina, oggi a Matteo Messina Denaro. Un revival che si ripete dal 1992 e che si ripeterà fino alla notte dei tempi fino a quando per implosione alla fine di questo secolo l’Italia avrà con sangue dei martiri lavato la merda dell’Elites finanziario e politico. In questo periodo si sono focalizzati sugli Anarchici che sono gli unici e soli al mondo che non hanno mai avuto niente a che vedere con la mafia a differenza delle brigate rosse utilizzate dallo stato (Italia-America) per uccidere il grande statista Aldo Moro.l.m.

al Torrione di forio d’Ischia il ricordo dell’Olocausto: lettere dal Lager dal diario di Anna Falk

Lettere dal Lagerholocaust pictures | mouade agafay

Al Torrione di Forio il ricordo dell’Olocausto e di tutti i genocidi.
“La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta”.

Dal “Diario di Anna Frank”

Le lettere inviate dai campi di sterminio ci fanno immergere nella terribile realtà dei vari campi di
concentramento disseminati dal regime nazista in varie località europee, mostrandoci la vita
quotidiana al loro interno, le speranze e le preoccupazioni di chi sapeva che non avrebbe più rivisto la
propria casa e i propri cari. Poiché uno degli intenti dei regimi totalitari e in particolare quello
nazifascista, è di annichilire l’identità umana, anche la corrispondenza era soggetta a rigidi controlli.
Tra il 1942 e il 1945 fu attiva la Brief-Aktion, un sistema di monitoraggio della corrispondenza tra i
deportati ad Auschwitz e le loro famiglie. Cartoline brevi, che in un’Europa segnata dalla guerra
riuscivano incredibilmente ad arrivare a destinazione, rappresentando spesso per chi era rimasto o era
riuscito a nascondersi l’unica occasione di contatto con i propri cari. La necessità di non dimenticare,
anche con il supporto di queste testimonianze, è quanto mai urgente e compulsiva e le atrocità passate
vanno studiate, non per esorcizzarle con un semplice “Ormai non potrà più accadere”. Il rischio è
proprio quello: l’oblio.
La necessità di non dimenticare fu sancita, con risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni
Unite del 1o novembre 2005, durante la 42a riunione plenaria, quando venne designato il Giorno della
Memoria, una ricorrenza internazionale da celebrare il 27 gennaio di ogni anno come giornata per
commemorare le vittime dell’Olocausto. La data fu scelta per celebrare il sessantesimo Anniversario
della Liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto, perché in quel giorno
del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della
Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Per evitare che si ripetano le atrocità vissute nei vari campi di sterminio nazisti e non solo, esse non
devono essere coperte dalla coltre dell’oblio, perché uomini senza memoria generano mostri, come
ampiamente dimostra una classifica facilmente reperibile sul web.
Come consuetudine, per fugare colpevoli silenzi sull’argomento, anche l’Associazione Culturale
Radici, con i pochi mezzi a disposizione, ma con la determinazione profusa dal compianto Capitano
Giuseppe Magaldi, intende esprimere il proprio contributo alla Memoria, una memoria che vada oltre
la celebrazione, che sia consapevole riflessione sui gravissimi crimini commessi dall’umanità nei
confronti di propri simili.
Avvalendosi della collaborazione degli allievi della scuola di recitazione “Il Tempo e lo Specchio”,
operativa al Torrione dallo scorso ottobre e diretta dal regista e scrittore Eduardo Cocciardo,
(di cui potete leggere di seguito un prezioso elaborato), propone un reading di significative lettere
(alcune veramente viaggiate) e, con l’auspicio che la manifestazione possa indurre alla riflessione non
solo per il breve attimo dell’intrattenimento, invita Voi, gentili lettori, a partecipare numerosi alla
cerimonia commemorativa, per sostenere il proprio disprezzo verso tutti i genocidi storicamente
perpetrati, intervenendo con la Vostra testimonianza.
Luigi Castaldi

LETTERE DAL LAGER

Venerdì 27 gennaio, alle ore 17, presso il Museo Civico del Torrione, in occasione della Giornata
della Memoria, nell’ambito di un evento organizzato dall’Associazione Radici, andrà in scena la
performance teatrale Lettere dal Lager, ideata e diretta da Eduardo Cocciardo, con gli allievi del Corso
di Recitazione Il Tempo e lo Specchio. Lo spettacolo, arricchito da una straordinaria scenografia
realizzata dall’artista Raffaele De Maio, si propone, con un gioco visivo e sensoriale e con un collage
di testimonianze dirette, di far immergere lo spettatore nel cuore di una delle più terribili tragedie che
l’umanità abbia mai conosciuto: la Shoah. L’obiettivo della messa in scena sarà dunque quello di non
limitarsi, come spesso accade, ad una mera commemorazione.
La memoria, infatti, conserva e digerisce ricordi, per provare sempre a vedere oltre, senza mai
guardare attraverso. Immergersi, o, in senso eminentemente teatrale, immedesimarsi, essere cioè se
stessi nell’altro, costringe l’esercizio della memoria a snaturarsi, o magari ad approfondirsi: il ricordo
è solo il punto di partenza, perché, spezzato il suo atomo, il tempo si ferma e si prova a rivivere tutto.
Come se non ci fosse un domani. Come se non fosse mai avvenuta una liberazione. Difatti, a pensarci
bene, quale liberazione può essere mai avvenuta per chi, come la maggior parte degli ebrei, non è
potuto uscirne vivo, o anche per chi, pur essendone uscito, non è mai riuscito a liberarsene dentro? Il
teatro, come dovrebbe essere nella sua natura, deve provare a far rivivere spazi e tempi, a rimettere in
moto il pensiero critico, a rimettere in circolo la verità, anche a costo di prendere a pugni lo stomaco,
perché nulla può essere più autentico e irripetibile di un’esperienza teatrale. Il teatro non è, per sua
natura, un momento di piacevole passività, ma un passaggio di consegne, un dare ed avere, un gioco
interattivo che costringe il pubblico a essere con gli attori parte di una rinascita. Nel senso proprio di
ritrovarsi in un altro tempo ed in un altro spazio, compartecipando così ad un momento assolutamente
rituale.
Questa la particolare esperienza che la performance proporrà al pubblico. Ad interpretarla, un gruppo
di giovanissimi studenti di recitazione, con qualche innesto più maturo, che, al pari dei primi, si sta
appena avvicinando al linguaggio teatrale e cinematografico: Maria Rita Ascanio, Marika Baldino,
Raffaele De Maio, Margherita Di Maio, Giovanni Gallo, Mariaflora Ielasi, Viola Manna,
Francescopio Palomba, Cinzia Ursomanno, Angela Verde. E che siano soprattutto i giovanissimi a
rivivere e far rivivere quella tragedia, è di sicuro l’aspetto più importante della messa in scena: un
ponte fra un passato ed un futuro che continuiamo, nonostante tutto, a sognare migliore.
Eduardo Cocciardo
Altre notizie alla pagina: https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/lettere-dal-lager

LE DIECI REGOLE DELLA MANIPOLAZIONE MEDIATICA

fonte
originale dei dieci punti, fonte della loro traduzione in italiano.
1-La
strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale
è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del
pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche
ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue
distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è
anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze
essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia
e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi
sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico
occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla
fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre
tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le
soluzioni
Questo
metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema,
una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico,
con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far
accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza
urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi
richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O
anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la
retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi
pubblici.
3- La strategia della
gradualità
Per far
accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce,
per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche
radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80
e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in
massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che
avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola
volta.
4- La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una
decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”,
ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’
più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima,
perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il
pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto
andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di
accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5-
Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al
gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione
particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo
spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più
si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno,
allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad
una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una
persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre
tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della
riflessione
Sfruttate
l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi
razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del
registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare
o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre
comportamenti….
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e
nella mediocrità
Far
si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati
per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle
classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo
che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi
superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi
inferiori”.
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente
con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di
moda essere stupidi, volgari e ignoranti…
9- Rafforzare
l’auto-colpevolezza
Far credere all’individuo che è soltanto lui
il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente
intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi
contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che
crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della
sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10-
Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si
conoscano
Negli ultimi
50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente
tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites
dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il
“sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua
forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo
comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior
parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere
sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé
stesso
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gen 08
Omaggio a mia figlia Laura
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Giorgia Meloni .:”Il nazifascismo é una macchia indelebile per l’Italia”.

l nostro presidente del consiglio Giorgia Meloni -donna di innumerevoli capacità ,con intelligenza superiore a qualsiasi media. E che molti ne riconoscono più di un merito e virtù’ha così espresso un suo parere circa lo Stival:”Il naezifascismo é una macchia indelebile per l’Italia”.La Sua puntuale asserzione fa sì che il Suo governo disconosca in toto i tristi accanimenti antisemitici. E quindi i deplorevoli atti di hitleriana e mussoliana memoria.Intanto seguendo non la Sua di”Agenda” ma quella consegnatale dall’ex primo ministro Mario Draghi continua ad inviare armi in Ucraina dove il famigerato battaglione Azov (accusato già di crimini di guerra), composto da estremisti neonazisti combattono per rivendicare il territorio dell’ex Granaio d’Europa”.Il simbolo del battaglione che risale al nazismo Il Wolfsangel, una trappola x lupi di origine medievale , blu scuro con soli gialli, celebra in ricorrenza Stepan Bandera,l’ultranazionalista ucraino collaboratore del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale.Questa é storia e la Meloni la conosce bene.Come si può allora spiegare e giustificare una fornitura armi da parte di un governo che deplora apertamente il nazi-fascimo e contemporaneamente lo arma? Lo chiederemo a un esponente americano se la Meloni non riesce a illuminare Noi poveri cristi che fiduciosi l’abbiamo portata al governo

Casamicciola terme d’Ischia:la tragedia del fango con le rispettive 12 vittime si poteva evitare. E come? L’abusibismo non é stata la causa della frana.Una zona che 20 anni fa dalle mappe non destava preoccupazioni da scrupolosi rilievi geologi di esperti .

L’isola d’Ischia si configura dopo l’isola della Sicilia seconda come omertà.Ogni cFrana di Ischia, c'è l'ottava vittima: ancora 4 i dispersi. L'ex sindaco di Casamicciola: "Avevo segnalato il pericolo 4 giorni prima" - Il Fatto Quotidianoittadino é complice dell’abusivo in quanto egli stesso produce reati a patto che non sia investito in prima persona nel dolo di confinante o qualsivoglia questione .Omertosa oltre che la compiacenza dei primi cittadini e’ stata la Regione Campania che é stata Frana a Ischia, identificata la prima vittima: è una donna di 31 anni. Ricerche senza sosta per trovare i dispersi: salvati padre, madre e neonato. Convocato alle 11 il Cdm - La Stampainadempiente nell’adottare il Piano regolatore. Omertoso e compiacente anche la Procura che si é svegliata solo negli ultimi tempi penalizzando non gli speculatori degli anni addietro bensì i veri bisognosi di prime abitazioni.Chiaramente lo Stato é compiacente x gli introiti che ne derivano post abuso con fardelli – bolli -avvocati e cosette varie che includono piu’ tardi condoni necessari x rimpinguare le vuote casse depredate dagli stessi famelici governanti famelici di turno.Il meno colpevole alla fine resta l’abusivo che obtorto collo ha necessità del tetto inconsapevole che nella fretta di costruire produce abitacoli super pericolosi che alla prima scala  “Mercalli” si aggiudica un abbattimento senza costo di ruspe e trasferimenti rifiuti. C’é da dire che i rilievi geologi ad Ischia vengono effettuati ogni venti anni.La montagna e non fa eccezione il monte Epomeo non é immune da metamorfosi di natura geologica e la frana di Casamicciola Terme del novembre 2022 docet.

Resti chiaro che l’abusivismo a cui sono ricorsi con la bramosia del ciucciaro pur di fare scoop tutti i media maestrem imputando la causa  della catastrofe alluvionale di Casamicciola Terme del ” novembre 2022   con le rispettive 12 vittime, non é stata dettata dagli illeciti abitativi bensi’  da negligenze politiche.Amministrative Pare che ad Ischia le allerte meteo siano state segnalate anzi tempo 4 giorni prima della sciagura  dall’ex sindaco Giuseppe Conte che a Suo dire ” per dovere civico ho sentito la neccesita’ di avvisare via PEC di numero 23 ai vari enti preposti alla salvaguardia del territorio”tra cui la Procura,  ecc. ecc. In ordine di spazio-temporale é avvisato anche il commissario”straordinario” del comune interessato.”Inascoltato lex primo cittadino di Casamicciola Terme.  Anche se il”se” é dei falliti é d’uopo sottolinearlo nuovamente in virtù del fatto che prendendo in seria considerazione le PEC dell’ingegnere Conte…le abitazioni sarebbero state evacuate anzitempo. E non staremo quì a piangere le giovani 12 vittime del  fango maledetto.Un altra negligenza, che per onor del vero viene puntualmente inosservata non solo sull’isola d’Ischia ma in tutta Italia,rimane come solo obbligo al giungere dell’allerta meteo esclusivamente la chiusura delle scuole.Interrogativo doveroso:” un isola,città, provincia contempla solo scuole? Gli esercenti che aprono talora anche alle sei del mattino forse che a loro servizio di buon ora hanno dei robot a cui Madre Natura non lede le fragile  membra? Ed é qu’ che aprendo la porta di casa alle 5 del mattino del…. dopo aver chiesto per telefono   aiuto al padre data la pioggia abbondante ed incessante che Maria Teresa Arcamone viene inghiottita dall’implacabile fango:”papà ho paura vienimi a prendere devo andare al lavoro”.Il papà non può. La catastrofe in atto non glielo permette.La porta di casa si é aperta ma non era considerata chiusa  x “legge” la porta dell’esercente ! Maria Teresa muore x il lavoro non sul lavoro perché a Ischia come in tutta Italia le allerte meteo di solito invitano a chiusure solo scuole.Gli altri che siano bar, ristoranti,negozi ecc.al loro servizio durante le forti precipitazioni che  più tardi diventano veri e propri cataclismi…hanno dei robot che a differenza dell’Umano sono impermeabili a morte certa.Lucia manna

Da Ischia press:appello ai sindaci dell’avv.Luciano Venia

APPELLO AI SINDACI DI ISCHIA, FORIO, BARANO E SERRARA
Cari amici il decreto Ischia che pure ha il merito di avere appostato delle prime somme per interventi di emergenza e avere prorogato il funzionamento del Tribunale ha operato una ingiusta quanto drammatica discriminazione nei confronti dei cittadini di Barano, Ischia, Forio e Serrara colpiti e coinvolti in senso diretto e indiretto dalla calamità naturale che la stampa lega al nome e al territorio di Ischia. Ho rivolto un appello al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni, al Ministro dela Protezione Civile Musumeci e all’intero Governo perchè integri tale provvedimento inserendo i benefici stabiliti per tutti i comuni dell’isola atteso che essi vedono una unica organizzazione economica con intrecci di imprenditori/lavoratori/stabilimenti e sedi operative nei diversi municipi ed inoltre vi sono SAM_2308estese ramificazioni intercomunali dei corpi e delle corporazioni economiche locali fino ad assumere il carattere di sistema unitaro. Stesso aggiungasi per le reti di parentela e la gestione dei servizi vedi Evi, acquedotte e fognature, gas etc. Inoltre crolli, frane, smotamenti, danne ed evacuazioni hanno riguardato tutta l’isola. E la pesantissima crisi in atto, si è fermata tutta l’economia e i trasporti sono andati in tilt con la logistica delle merci mentre il commercio agonizza. Già prima della frana si era notato un aumento nei comuni esclusi dei reati contro il patrimonio per una crisi economica già drammatica.
La mancata moratoria fiscale per i residenti dei 4 comuni esclusi è una ingiustizia catastrofica atteso che l’isola pur nelle diversità amm.ve è un corpo unico, un sistema unitario e un insieme coordinato e integrato di vita economica e civile con unico Tribunale a servizio dele municipalità. L’isola d’Ischia è un Distretto percepito come Unità Geoeconomica ed unità esso è davvero. I comuni devono dunque:
a) Chiedere come ho fatto io, come hanno fatto SudFuturo Lab e l’associazione degli Avvocati estensioni delle provvidenze e le opportune integrazioni al decreto Ischia;
b) Pretendere immediatamente la moratoria fiscale anche per i 4 comuni non inclusi comunicandola ad horas ad Agenzia Riscossioni;
c) Sospendere tutte le procedure esecutive e comunque di recupero e la notifica degli arretrati dei Comuni vostri . Vengano da voi congelate tutte le procedure esecutive e le vertenze stragiudiziali per IMU, TARI E TASI per la durata di mesi 18 pretendendo che le somme mancanti vengano anticipate dai tesorieri (le banche affidatarie del servizio di tesoreria) o erogate dal Governo o ancora attinte dai fondi PNRR o a quelli per il sud Italia recentemente stanziati dalla Ue per far fronte alla guera ucraina;
d) In mancanza di una celere integrazione del decreto lasciando Ischia, Forio, Barano e Serrara fuori dalla moratoria del pagamento dei tributi agire sensibiolizzandoli, anche verso il Prefetto e la Presidenza della Giunta Regionale della Campania; ma innanzitutto contattando la Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo la correzione del provvedimento;
e) ATTENZIONE al decreto come scritto faranno riferimento anche le banche, le quali non essendo organizzazioni caritatevoli potrebbero aggredire famiglie e imprese chiedendo proprio in questo momento catastrofico rientri, annullando fidi, chiedendo il pagamento dei mutui in unica soluzione. E’ opportuno e necessario scrivere immediatamente alla ABI associazione Bancaria Italiana, ai direttori delle Filiali operanti a Ischia ed ai Direttori Generali delle stesse chiedendo una moratoria della durata di 12 mesi con lo stop di tutte le azioni e le procedure esecutive a partire dalla messa in mora e dalla richiesta di immediato rientro. E congelando ogni azione esecutiva ed ogni lite giudiziale e stragiudiziale per 18 mesi.
Cari Amici, LA CRISI E’ GRAVISSIMA MOLTO PIU’ FORTE DEL SISMA IN QUANTO E’ PASSATO IL MESSAGGIO DELLA PERICOLOSITA’ DEL TERRITORIO E DELLA SUA PERDITA DI BELlEZZA A CAUSA DELL’ABUSIVISMO.
SAPPIAMO VICEVERSA CHE A ISCHIA GIACCIONO 27.000 PRATICHE DI VIOLAZIONE URBANISTICA CIRCA META’ DELLE QUALI RIGUARDANO PICCOLE VIOLAZIONI PER TETTOIE, PORTICATI E L’ALTRA META’ RIGUARDEREBBE INVECE MANUFATTI IN MEDIA DI 60 mq.
f) Va quindi immediatamente esercitata una fortissima inizativa legale per i danni al sistema turistico (immensi) e per OGNI altra difFamazione che risulti priva di fondamenti (e qualora ve ne siano i presupposti) con la contestuale richiesta di risarcimento dei danni qualora si confermasse che la calamità naturale abbia trovato origine da omessi interventi o cattiva manutenzione ovvero sia del tutto indipendente dal cd abusivismo edilizio.
Con i migliori saluti, Avv. Luciano Venia
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