Forio d’Ischia e la sua viabilità vista da Vito Iacono nell’anno del signore 2023

FORIO … IL PAESE DOVE NON E’ POSSIBILE PENSARLA DIVERSAMENTE!
Non è onesto mistificare una misura minima di viabilità come segno tangibile e credibile di valorizzazione di un centro storico;
non è onesto limitarsi al nulla, per agevolare pochi amici e non inserire la stessa in un complesso di misure tese a delocalizzare attività commerciali incompatibili con la definizione stessa di centro storico;
non è onesto dire bugie o puntare l’indice su chi chiede misure di buon senso per raggiungere l’unica farmacia del centro che CHIUDE ALLE 13.30, esattamente per favorire il raggiungimento della sede in quella mezz’ora di apertura, senza avere il coraggio di vietare il passaggio di mezzi pesanti, che violano e contaminano, e deturpano, e distruggono un centro storico, la pavimentazione del corso a prescindere dalle ore in cui lo attraversano, imponendo lo scarico delle merci con mezzi elettrici;
non è onesto e giusto chiuedere un tratto di strada per il deflusso delle auto ai margini della ZTL, almeno nelle ore di apertura della stessa, per favorire un’attività commerciale;
non è onesto e giusto contaminare un piazzale nel pieno centro storico con una spesa di milioni di euro per ridurlo ad un parcheggio di taxi;
non è onesto esibire politiche di valorizzazione dei centri storici, che, se ne facciano una ragione, sono anche abitati, allontanando le fermate dei servizi pubblici dagli stessi;
non è onesto praticare politiche di valorizzazione dei centri storici a piazze alterne, mi chiedo perché a Panza non si chiude il centro storico, almeno per alcuni giorni e nelle ore serali cosentendo agli esercizi commerciali di utilizzare spazi più ampi per animare la piazza ed offrire maggiori servizi ai turisti. Spero non sia per lo stesso motivo di Forio che però, produce effetti contrari. A Panza non è centro storico!;
non è onesto parlare di politiche di valorizzazione delle attività commerciali e non avere il coraggio di prevedere il blocco delle auto almeno per il tratto di strada interessato dalle iniziative e dalle 23 alle 2 del, non condiviso, modello del giovedì foriano, fatta eccezione per i residenti in quell’area mettendo a rischio la sicurezza degli astanti o chiedere agli stessi di chiduersi i rifiuti in “casa”;
non è onesto procedere a misure ad hoc per pagare cambiali elettorali o farla pagare a chi non li ha votati;
non è onesto deviare l’attenzione sullo scarico delle merci quando la mia sollecitazione si riferiva ESCLUSIVAMENTE per il ritiro dei farmaci e/o il ritiro o il deposito della spesa;
non è onesto riferirsi ad altre ZTL del mondo dove i residenti godono, comunque, di badge e permessi per attraversarli e dove comunque insistono infrastrutture e servizi che rendono possibili determinate, condivisibili, chiusure;
non è onesto esibire una sensibilità verso i centri storici, dopo anni di silenzi complici e conniventi, di vicoli sporchi e bui, di affari e malaffare, che hanno di fatto contaminato, inquinato irreversibilmente il centro storico, e non solo, di Forio riducendolo ad una discoteca a cielo aperto, dove si faceva musica anche quando proprio non era il caso con spettacoli indegni di un paese civile.
Ma non c’era da aspettarsi cose diverse da una minoranza rumorosa, il risultato elettorale non supera il 42% degli aventi diritto al voto che, vincendo le elezioni, ha pensato con violenza, arroganza, superbia di occupare il potere ed il paese, avendo la presunzione di non lasciare spazio al dissenso, ad un confronto democratico schietto e diretto, senza trascendere nell’insulto e nell’offesa.
Non c’era da aspettarsi cose diverse da chi ha usato ed abusato, ed abusa ancora del centro storico e della sua vocazione storica e naturale.
Non c’era da apettarsi cose diverse da chi ha pensato di segnare il territorio ed il centro storico con fumogeni e tifo da stadio per la vittoria di una competizione elettorale, non di una competizione sportiva.
Non c’era da aspettarsi cose diverse da chi ha fatto orecchi da mercante quando i cittadini residenti lamentavano e lamentano gli eccessi, anche notturni, nel centro storico.
Non c’era da aspettarsi cose diverse da chi alle sollecitazioni a mezzo mail con proposte dettagliate e specifiche, anche su viabilità e traffico, risponde buttandola nella caciara dei social senza l’educazione ed il garbo istituzionale di un men che minimo riscontro.
Che dire, ancora una volta questione di stile che, come il coraggio di Don Abbondio, se non lo si ha, non lo si può dare, con buona pace dei suoi tifosi.
Spero che la maggioranza silenziosa si risvegli dal torpore, che le buone coscienze e le belle intelligenze comincino a testimoniare verità ed indignazione.
E che le feste, e le luci e le sagre e gli spettacoli indegni della nostra tradizione, della nostra storia, dell’architettura dei nostri centri storici, lascino spazio alla CIVILTA’ di un patrimonio culturale di nuovo fruibile e nella disponibilità dei cittadini residenti e dei turisti e che i nostri Artisti non siano più costretti ad emigrare per esporre la propria arte!!! vito iacono