Una inusuale mostra nel Chiostro di San Francesco presentata da Giacinto d’Ambra in arte Giada fino al 30 settembre.


La meritevole esposizione dei quadri di Giada, non poteva scegliere una collocazione migliore se non quella della location del chiostro di San Francesco. La mostra aperta dal primo al 30 settembre ha visto visitatore nazionali e internazionali . Il grande successo oltre al valore intrinseco della pittura è stato dovuto anche alla straordinaria ubicazione. Giacinto d’Ambra , raffinato uomo di mare, scovritore nostalgico, da anni prepara le sue tele curandone particolari che riconducono il visitatore a rinterrogarsi sulla essenza stessa della Vita. Vita che il d’Ambra ha vissuto intensamente con armonia. E saggezza. La stessa che proietta nei suoi dipinti colorati essenzialmente permeati di un intenso rosso che sta a significare passione. Vita intensa. La pittura del d’Ambra si propone in più sfaccettature: metafisica – impressionistica e contemporanea. Giada con il Suo linguaggio del silenzio più assoluto con alcuni lavori che si avvicinano al metafisco e con una suggestione immediata ha creato l’atmosfera magica anche se enigmatica.. Con i dipinti impressionistici ha rappresentato le Sue tele con strali di vita reale incarnando note poetiche che sono propri dell’artista. Con il messaggio contemporaneo ha tentato di esprimere un familiarità all’ interdipendentenza che mostra una elasticità artistica inusuale data la molteplicità di linguaggi .E differenti. Linguaggi che possiamo decifrare da un quadro all’altro. Giada ha espresso nei suoi lavori molte sfaccettature artistiche che denotano una inconscia comprensione dell’arte non avendo il D’Ambra seguito nessun studio accademico. In tarda età Giacinto si è dato completamente all’arte. Circa trenta anni fa ha scoperto il Suo tesoro tenuto nascosto durante gli anni delle Sue fatiche marinaresche e quelle commerciali.Giada, un uomo dal fascino irresistibile e che non tramonta mai…consegna a Forio i suoi capolavori. Sta a noi adesso riconoscerli . E farne tesoro. Di lucia manna